09 Dicembre 2025
Leader europei "deboli" i cui Paesi sono sempre più "in decadenza" mentre, al contrario, la Russia si colloca "in una posizione di forza": sono queste le ultime dichiarazioni a tutto campo rilasciate dal Presidente Usa Donald Trump ai microfoni del giornale Politico.
Tra Washington ed Unione Europea continua a non tirare buona aria. Se la scorsa settimana i primi ferri corti erano nati col documento di 33 pagine incentrato sulla nuova politica di strategia globale e nazionale statunitense nel quale il tycoon aveva infine detto la sua criticando l'Europa in tema di guerra russo-ucraina, "censura della libertà di parola" e politiche migratorie, ora il solco tra la Casa Bianca e Bruxelles diventa ancora più profondo. In un'intervista rilasciata a Politico, il tycoon ha parlato a ruota libera dei rappresentati europei, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e di un'Ucraina che si ostina a strumentalizzare la guerra per scansare e procrastinare il più possibile libere elezioni. "Credo che vogliano essere politicamente corretti e non sappiano cosa fare, l'Europa non sa cosa fare" ha detto Trump definendo i rappresentati europei in tema di guerra in Ucraina "deboli", rispetto invece ad una Russia che "senza dubbi" è in posizione di forza.
"Li conosco davvero bene, alcuni sono a posto - continua il tycoon commentando i leader Ue -, conosco i buoni leader. Conosco i cattivi leader. Conosco quelli intelligenti, conosco quelli stupidi. Ce ne sono anche di veramente stupidi". E ancora: "L'Europa non sta facendo un buon lavoro sotto molti aspetti. Parlano troppo. E non stanno producendo. (...) Parlano ma non producono. E la guerra continua ad andare avanti e avanti". Quindi, il focus torna sulle strategie migratorie europee, su cui Trump continua a dirsi pessimista: "La loro politica sull'immigrazione è un disastro. Quello che stanno facendo con l’immigrazione è un disastro. Non ho una visione per l’Europa (...) penso che sia orribile quello che sta succedendo all’Europa. Penso che stia mettendo in pericolo l’Europa come la conosciamo. L’Europa potrebbe essere un posto completamente diverso". "Putin vorrebbe vedere un'Europa debole, e la sta ottenendo. Io invece voglio vedere un'Europa forte".
Poi, le stilettate deviano sulla stessa Ucraina di cui Trump non solo accusa il volersi servire della guerra "per non tenere delle elezioni" ("magari Zelensky vincerebbe. Non so chi vincerebbe, ma non hanno avuto elezioni da molto tempo. Sapete, parlano di democrazia ma si arriva ad un punto in cui non è più una democrazia"). Ma accusa anche Zelensky di aver ottenuto dal "disonesto Joe Biden (...) 350 miliardi di dollari ... e guarda un po' cos'ha invece ottenuto: circa il 25% del suo Paese è scomparso". Il discorso sui leader europei, Trump lo focalizza poi anche sul sindaco di Londra, Sadiq Khan, che definisce "un disastro. ha un'ideologia completamente diversa da quella che dovrebbe avere".
Immediate sono state le reazioni internazionali. Se, da un lato, la Russia - nella figura del consigliere presidenziale Kirill Dmitriev - ha rilanciato le parole del tycoon ("Dice la VERITÀ sui leader europei"), dall'altro, il cancelliere tedesco Merz ha respinto le accuse: "Non vedo alcuna necessità che gli americani cerchino ora di salvare la democrazia in Europa. Se fosse necessario salvarla, saremmo in grado di gestirla da soli". Dello stesso tenore le parole della portavoce della Commissione Ue Paula Pinho: "A volte non comunicare, non reagire o non rispondere è una forma di risposta ed è una forma di comunicazione (...). Mi asterrò dal commentare queste affermazioni, salvo confermare che siamo molto orgogliosi e grati di avere leader eccellenti, a partire dalla leader di questa istituzione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen".
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