06 Dicembre 2025
"Io non parlerei di un incrinarsi dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Penso invece che ciò che c'è scritto in questo documento strategico (...) dica qualcosa che nel dibattito Usa-Ue va avanti da molto tempo".
Ha parlato così ieri, 5 dicembre, la premier Giorgia Meloni intervenendo, ospite del tg di La7 condotto da Enrico Mentana, sul recente documento pubblicato dall'establishment trumpiano in merito alla "Nuova Strategia Nazionale". Un documento che ha fatto "tremare", per così dire, molti leader europei per ciò di cui tratta e per i critichi giudizi dati sull'Unione Europea soprattutto in materia di immigrazione irregolare ("se le tendenze attuali continueranno, il continente europeo sarà irriconoscibile tra 20 anni o meno") e difesa ("le vicende degli altri Paesi sono nostra preoccupazione solo se minacciano direttamente i nostri interessi"). Di fronte ad un "allontanamento" sempre più risoluto degli Stati Uniti davanti agli interessi europei e Nato, Meloni ha rassicurato respingendo l'idea di un peggioramento dei rapporti con Washington e, sostanzialmente, condividendone alcuni contenuti.
In particolare, quelli relativi alla libera e "incontrollata" immigrazione ("sono assolutamente d'accordo che la politica europea sulla migrazione in passato sia stata sbagliata, tant'è che la stiamo correggendo"), e quelli sulla necessità che l'Europa raggiunga una sua "autosufficienza" in termini difensivi. "[Il documento, ndr] penso che parli di quello che alcuni di noi hanno avuto il coraggio di definire molto tempo fa un processo storico inevitabile. Cioè che l'Europa a un certo punto deve capire che se vuole essere grande, deve essere capace di difendersi da sola, e non può dipendere dagli altri".
"Io lo dico da molto prima che me lo segnalassero gli Stati Uniti d'America - continua Meloni -, perché quando tu appalti la sicurezza a qualcun altro, devi sapere che c'è un prezzo da pagare. Allora il punto è: quanto puoi difendere i tuoi interessi? Gli americani decidono oggi come difendere i loro interessi perché hanno la forza per farlo. Credo che l'Europa debba fare la stessa cosa. E quindi, non perché ce lo dicono gli americani, francamente, ma perché noi dobbiamo essere convinti di farlo. Ed è quello che stiamo già facendo". Sicché, nelle parole della premier, il massiccio riarmo continentale è funzionale a "produrre libertà politica, che è esattamente quello che un soggetto politico sovrano deve fare".
L'intervista è poi proseguita sul versante Ucraina, su cui la premier non ha smentito il posizionamento del governo: "La linea del governo sull'Ucraina è stata molto chiara. (...) la pace non si costruisce con le buone intenzioni. La pace si costruisce con la deterrenza". Ecco che allora "la linea del governo a mio avviso deve rimanere la stessa": "Se noi non avessimo sostenuto l'Ucraina, non ci sarebbe stato bisogno di nessun tavolo di pace, perché avremmo avuto una nazione invasa, dopodiché ne avremmo pagato un prezzo".
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