05 Settembre 2025
Donald Trump (fonte foto Lapresse)
Gli Stati Uniti assottiglieranno gradualmente i programmi di assistenza alla sicurezza per i Paesi europei collocati lungo il confine con la Russia. Detto altrimenti: Washington smetterà di finanziare i programmi di addestramento ed equipaggiamento per gli eserciti dei Paesi dell'Europa orientale che, in caso di espansione del conflitto russo-ucraino, sarebbero evidentemente i primi a confliggere con Mosca.
A comunicarlo, la scorsa settimana, ai diplomatici europei sono stati funzionari del Pentagono lasciando intendere chiaramente come l'Europa debba finanziare in autonomia la propria difesa. Notizia che ha destabilizzato i governi europei davanti al riposizionamento statunitense, lasciandoli "sconcertati". A quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate da un funzionario della White House, la mossa sarebbe in linea con gli sforzi del Presidente Trump di "riesaminare e riallineare" gli aiuti esteri con l'America First, e risponderebbe ad un ordine esecutivo già emesso il primo giorno del suo mandato. "Questa azione - ha commentato il funzionario - è stata coordinata coi Paesi europei in linea con l'ordine esecutivo e con l'enfasi di lunga data del Presidente nel garantire che l'Europa si assuma maggiori responsabilità per la propria difesa". Sul tavolo, un budget da oltre 1 miliardo di dollari. In totale, tra il 2018 e il 2022, tale programma di assistenza aveva visto - secondo le stime del Government Accountability Office degli Stati Uniti - lo stanziamento di 1,6 miliardi di dollari i cui principali beneficiari erano stati Estonia Lettonia Lituania. Un cambio di rotta su cui ora i governi europei stanno cercando di ottenere ulteriori dettagli da Washington, e a fronte di cui i funzionari dell'Ue dovranno capire se i finanziamenti interni potranno colmare le lacune lasciate dagli Usa o se i tagli incideranno profondamente sulla sicurezza europea.
"Sta causando molta preoccupazione e incertezza", ha riferito un diplomatico, paragonando la decisione alla precedente di Trump di tagliare gli aiuti internazionali degli Stati Uniti. Una mossa che ha creato ancor più instabilità considerato che solo a giugno gli alleati Nato avevano concordato l'aumento della loro spesa per la "difesa" al 5% del Pil, sotto pressione trumpiana.
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