09 Dicembre 2025
Alcune aziende belliche israeliane hanno mostrato, durante l'Israel Defence Tech Week, alcuni video filmati durante il genocidio a Gaza per pubblicizzare e vendere le loro armi e tecnologie a Paesi esteri.
Durante l’Israel Defense Tech Week, svoltasi a Tel Aviv, le aziende belliche israeliane hanno presentato sistemi d’arma a delegazioni di decine di Paesi europei e asiatici, mettendo in evidenza le tecnologie impiegate nelle operazioni militari a Gaza. Secondo il Wall Street Journal, tra i materiali mostrati figurava anche un video in cui due droni d’attacco israeliani colpiscono un edificio nella Striscia, accompagnato da immagini di fumo ed esplosioni.
Nonostante la crescente condanna internazionale verso l’offensiva israeliana, che ha causato oltre 70 mila morti palestinesi dal 7 ottobre 2023, l’evento ha attirato più di 2000 partecipanti. Tra questi, rappresentanti di Uzbekistan, Singapore, India e diversi Paesi europei che negli ultimi mesi avevano annunciato prese di distanza pubbliche da Israele.
La partecipazione occidentale ha però mostrato come tali prese di posizione siano spesso più simboliche che sostanziali. Il Regno Unito, ad esempio, aveva vietato la presenza ufficiale israeliana alla principale fiera degli armamenti di Londra, pur permettendo la presenza di aziende israeliane. Questa settimana, funzionari dell’ambasciata britannica hanno visitato la Defense Tech Week, osservando le armi pubblicizzate proprio per il loro impiego a Gaza e in Libano. Situazione simile per la Norvegia, che pure aveva recentemente disinvestito da imprese coinvolte in violazioni dei diritti umani a Gaza.
Nonostante il crollo della reputazione internazionale, la domanda globale per gli armamenti israeliani continua a crescere. Nel 2024 le esportazioni militari hanno raggiunto il record di 14,7 miliardi di dollari, con l’Europa principale acquirente. La consegna simbolica del sistema Arrow 3 alla Germania e nuovi accordi con Romania e Grecia confermano la rapida espansione del mercato bellico israeliano in un contesto globale segnato da nuove tensioni e riarmo generalizzato.
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