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La "donna più forte del mondo" è uomo trans Jammie Booker: squalificato, non aveva dichiarato di essere nato maschio alla direzione

Squalificata "la vincitrice" del World’s Strongest Woman: Jammie Booker, uomo trans, non aveva dichiarato il sesso biologico. Il titolo passa ad Andrea Thompson

09 Dicembre 2025

Jammie Booker

Jammie Booker, fonte: Instagram, @jammiebooker

La vincitrice, o meglio, il vincitore, del World's Strongest Woman 2025 è un uomo. Jammie Booker, atleta statunitense trans, è stato infatti insignito del titolo di "donna più forte del mondo", ma la direzione della competizione ha fatto sapere: "Appena abbiamo scoperto che era nato maschio, lo abbiamo squalificato, conta solo il sesso biologico alla nascita".

La "donna più forte del mondo" è uomo trans Jammie Booker: squalificato, non aveva dichiarato di essere nato maschio alla direzione

La vicenda che ha travolto il World’s Strongest Woman 2025 ha acceso un dibattito internazionale sul tema della partecipazione degli uomini trans nelle competizioni femminili. L’atleta statunitense Jammie Booker, che aveva trionfato ai Campionati Mondiali degli Official Strongman Games ad Arlington, in Texas, è stata infatti squalificato dopo che gli organizzatori hanno dichiarato di non essere stati informati che fosse uomo. La decisione è arrivata pochi giorni dopo la gara, a seguito delle verifiche avviate quando sono emerse polemiche sul suo sesso biologico.

Secondo le regole dell’evento, gli atleti devono competere nella categoria corrispondente al sesso registrato alla nascita. Gli organizzatori hanno spiegato che, se fossero stati a conoscenza del percorso di transizione di Booker, non gli sarebbe stato permesso di gareggiare nella categoria femminile. La direzione ha annunciato la revisione delle classifiche e la riassegnazione dei titoli, dichiarando: "Siamo chiari: le atlete possono competere solo nella categoria del sesso biologico registrato alla nascita. La correttezza è la base del nostro sport".

La seconda classificata, la britannica Andrea Thompson, è stata proclamata ufficialmente campionessa. Durante la premiazione, Thompson aveva già lasciato il podio in segno di protesta, reagendo alla decisione iniziale di assegnare il titolo a Booker. Dopo l’annuncio della squalifica, ha espresso gratitudine per la rapidità delle verifiche: "È un privilegio onorare il titolo. Come comunità, dobbiamo proteggere lo sport femminile".

Le reazioni dal mondo strongwoman non si sono fatte attendere. La tre volte campionessa Rebecca Roberts ha ribadito che la sua posizione non è motivata da ostilità verso le persone trans, ma dalla necessità di garantire equità: "Le donne trans non dovrebbero competere nella categoria femminile. Non è politica: sono fisiologia e giustizia sportiva".

Di fronte alla valanga di critiche, Booker ha pubblicato un messaggio di scuse, elogiando le sue avversarie e sostenendo di non aver mai pensato di poter vincere.

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