28 Agosto 2025
Piano Mossad
Siti israeliani hanno diffuso un piano operativo del Mossad, datato 13 ottobre 2023, appena sei giorno dopo l'attacco di Hamas, che riguarda la deportazione dei palestinesi dalla Striscia di Gaza nel Sinai, grazie all'aiuto dell'Egitto, degli Stati Uniti e di altre potenze occidentali. Il progetto, come anticipato da Il Giornale d'Italia, prende le fila da quello del 2017 dell'Institute for Zionist Strategies, con il filo rosso della pulizia etnica palestinese.
Un testo interno al Mossad, trapelato e confermato come autentico, descrive l’espulsione permanente della popolazione palestinese dalla Striscia. L’Egitto e la comunità internazionale dovrebbero sostenere l’iniziativa.
Un documento interno del Ministero israeliano dell’Intelligence, datato 13 ottobre 2023 e pubblicato dal sito Local Call, raccomanda il trasferimento forzato e permanente di tutti i residenti della Striscia di Gaza nel Sinai settentrionale. Il testo, composto da dieci pagine e corredato del logo ministeriale, è stato confermato da una fonte interna come autentico, sebbene non vincolante per il governo né per l’apparato di sicurezza.
Il piano, presentato come “opzione preferita” tra tre scenari possibili per il futuro di Gaza dopo la guerra, prevede più fasi. Nella prima, la popolazione verrebbe spinta a evacuare verso sud, mentre l’esercito israeliano intensificherebbe gli attacchi nel nord della Striscia. Successivamente, con l’ingresso via terra e l’occupazione completa di Gaza, si procederebbe al trasferimento della popolazione oltre confine, in territorio egiziano, dove sarebbero creati campi temporanei e nuove città. Il ritorno nella Striscia verrebbe impedito.
Il documento chiede inoltre una campagna di comunicazione mirata, per “convincere i cittadini di Gaza ad accettare il piano”, anche attraverso messaggi religiosi e politici che sottolineino la perdita definitiva della terra. Parallelamente, Israele dovrebbe promuovere all’estero una narrazione umanitaria dell’espulsione, presentandola come un mezzo per ridurre le vittime civili.
Il testo prevede un forte coinvolgimento degli Stati Uniti, incaricati di fare pressione sull’Egitto affinché accolga i palestinesi, e la partecipazione di Paesi occidentali come Grecia, Spagna e Canada, chiamati ad assorbire parte dei rifugiati. Un sostegno dovrebbe arrivare anche da nazioni arabe come Arabia Saudita e Marocco, in nome della “riabilitazione dei fratelli palestinesi”.
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