28 Gennaio 2022
Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, ha dichiarato ai microfoni del Il Giornale d’Italia: “Gli 11 miliardi rimangono un investimento molto importante nella transizione energetica. Di questi, la parte leone la fanno le rinnovabili con 4 miliardi e mezzo ma anche le reti elettriche. Se vogliamo distribuire questa energia verde, dobbiamo potenziare le reti: 2 miliardi di investimento solo per la rete elettrica che consentirà alla gente di attaccare un’auto elettrica, un piano a induzione e una pompa di calore. Si inserisce poi la parte di economia circolare con altri 7 miliardi di investimento che sono concentrati fortemente sulla riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica.
Ancora una volta, impianti di trattamento per il recupero di materia, di energia dai rifiuti umidi urbani, dagli scarti agroalimentari: tutto il mondo del biometano. Questi sono gli investimenti più importanti, oltre 1 miliardo di investimenti sul ciclo idrico, altra rete importantissima. Oltre 1 miliardo anche sul teleriscaldamento, che rimane uno degli elementi essenziali per poter decarbonizzare le nostre città".
Sull’anticipo delle emissioni zero al 2040, ha aggiunto: “Stiamo lavorando sulla strategia zero emissioni, che comporta una forte decarbonizzazione per credere in un mondo decarbonizzato nel 2050. Siamo uno dei player chiave del nostro Paese, quindi dobbiamo arrivare in anticipo rispetto agli altri”.
Per quanto riguarda la mobilità, ha specificato: “Oggi siamo il terzo operatore in Italia e abbiamo un piano per l’installazione di 24 mila colonnine nei prossimi 10 anni. In particolare, stiamo dividendo le colonnine super fast per gli ambiti extra urbani per viaggiare: da quelle slow in ambito urbano che consentiranno ai cittadini di poter mantenere l’auto in carica durante la notte senza doverla staccare dopo le canoniche due ore con le colonnine tradizionali".
A proposito del piano di assunzione, ha commentato: “Abbiamo previsto 7 mila assunzioni nel Piano. Quest’anno ne abbiamo fatte 1.300, ci sono anche le uscite ovviamente. Ci aspettiamo che l’azienda da qui al 2030 passi dagli attuali 13 mila dipendenti a 15 mila e che ci sia un’iniezione di giovani importante perché 7 mila persone che entrano nella decade della decarbonizzazione portano linfa nuova che, lavorando insieme all’esperienza dei nostri, potrà portare l’energia che serve all’azienda per la transizione”.
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