10 Dicembre 2025
Fonte: Facebook pagina Amazon
La Procura di Milano ha contestato ad Amazon una "frode fiscale" quantificata dai pm in 1,2 miliardi di euro sotto forma di "evasione dell'Iva", ma di cui il colosso dell'e-commerce verserà solo 511 milioni, ovvero 723 milioni di euro totali se si considerano i 212 già versati nei giorni scorsi da Amazon logistica e Amazon Italia Transport. È questo l'accordo che il colosso Amazon ha raggiunto con l'Agenzia delle Entrate italiana.
La notizia è stata ufficializzata oggi: con un accordo sottoscritto col Fisco, Amazon verserà all'erario 511 milioni di euro, evitando così il processo di giustizia tributaria alla luce del quale la Procura di Milano aveva contestato una frode da 1,2 miliardi di euro sotto forma di presunta evasione Iva. 511 milioni che vanno così a sommarsi ai 212 milioni già versati, in precedenza, da Amazon logistica e Amazon Italia Transport, per un totale di 723 milioni.
Una cifra ben ridotta rispetto agli iniziali 3 miliardi che, secondo le stime della Procura, il colosso di Jeff Bezos avrebbe dovuto versare. I 3 miliardi erano l'ammontare dell'evasione calcolata, a quanto si apprende, da Guardia di Finanza e pm milanesi nel biennio 2019-2020: secondo l'accusa, Amazon non avrebbe rispettato gli obblighi di reportistica e comunicazione imposti ai gestori di piattaforme digitali, necessari affinché il fisco delle diverse Nazioni incassi l'imposta. In questo caso, le operazioni erano state fatte da "terze parti", da venditori cinesi che avevano cioè utilizzato il marketplace di Amazon.
Nel caso invece delle due società italiane del gruppo, Amazon logistica e Amazon Italia Transport, l'accusa parla di frode contestata nell'ambito di un'indagine condotta dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì sul "trattamento della manodopera". Lavoratori italiani impiegati come fossero stati all'estero (tecnicamente "eterodirezione digitale dei lavoratori"). In seno ad una riunione tra le parti, avvenuta a settembre in Procura, l'Agenzia delle Entrate - nella persona del direttore Vincenzo Carbone - aveva ritenuto sufficiente il versamento di una cifra inferiore a quella ipotizzata. Tuttavia, nonostante lo "sconto", la magistratura ha informato che continuerà ad indagare. "Questo accordo - fa sapere Amazon in una nota -, riflette il nostro impegno a collaborare in modo costruttivo con le autorità italiane".
"Ci difenderemo con determinazione rispetto all’eventuale procedimento penale, che riteniamo infondato - ha aggiunto la direzione, rivendicando la sua importanza -, siamo tra i primi 50 contribuenti in Italia e uno dei maggiori investitori esteri nel Paese. Negli ultimi 15 anni abbiamo investito oltre 25 miliardi di euro in Italia, dove impieghiamo direttamente più di 19.000 persone". Infine, il contraccolpo: "Contesti normativi imprevedibili, sanzioni sproporzionate e procedimenti legali prolungati incidono sull’attrattività dell’Italia come destinazione di investimento".
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