19 Dicembre 2024
Il tribunale di Avignone ha emesso oggi le sentenze nel processo riguardante gli stupri subiti da Gisèle Pelicot tra il 2011 e il 2020. Il principale imputato, l'ex marito Dominique Pelicot, è stato condannato a 20 anni di carcere per violenza sessuale aggravata. Altri 50 uomini coinvolti hanno ricevuto pene variabili tra 3 e 15 anni di reclusione.
Le indagini hanno rivelato che Dominique Pelicot drogava la moglie, rendendola incosciente, per poi abusare di lei e permettere ad altri uomini, reclutati online, di fare altrettanto. Le violenze sono state documentate in oltre 20.000 immagini e video trovati nei dispositivi elettronici dell'uomo.
Dopo la lettura della sentenza, Gisèle Pelicot ha dichiarato: "Penso anche a tutte le famiglie colpite da questa tragedia. Penso anche alle vittime non riconosciute, le cui storie rimangono spesso nell'ombra. Voglio che sappiate che condividiamo la stessa lotta".
Il caso ha suscitato un ampio dibattito pubblico in Francia, portando l'attenzione sulla violenza sessuale e sull'uso di sostanze per facilitare gli abusi. La decisione di Gisèle Pelicot di rinunciare all'anonimato e di richiedere un processo pubblico ha ricevuto ampi consensi, trasformandola in un simbolo di resilienza e coraggio nella lotta contro la violenza di genere.
Nonostante alcune pene siano risultate inferiori alle richieste dell'accusa, il processo rappresenta una significativa condanna sociale e giudiziaria della cultura dello stupro. Gli avvocati di Gisèle Pelicot hanno indicato la possibilità di ricorrere in appello per ottenere sanzioni più severe.
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