22 Ottobre 2024
La “virostar” Roberto Burioni a Che Tempo Che Fa ha negato i danni da vaccino Covid che, invece, altri studi scientifici hanno confermato, affermando che "il vaccino contro il Covid non ha causato un aumento di tumori, non ha causato morti improvvise e non ha causato malattie di ogni tipo. È il farmaco più sicuro esistente sulla faccia della Terra in questo momento. Chi dice il contrario dice una bugia perché questa non è un’opinione, questo è un dato, sono i numeri”.
Tuttavia, queste dichiarazioni collidono con quello che lo Stato ha accertato qualche giorno fa in merito alla morte per “miocardite” di un ragazzo nell'agrigentino per cui è stata, invece, riconosciuta la correlazione con la somministrazione del vaccino Covid.
Burioni, imperterrito nella sua campagna pro-vaccinazione ha aggiunto: “Per le persone più fragili è consigliato. Dovrebbero farlo coloro che sono sopra i 60 anni e, se si ha meno di 60 anni, se si è fragili. Lo devono fare le donne che aspettano un bambino ed è importante che lo facciano anche i sanitari e, in particolare, chi magari si occupa di una persona fragile come una badante. Sia nel caso dell’influenza sia nel caso del Covid, comunque una malattia meno grave dà meno possibilità di contagio”. Inoltre, ha anche ribadito la sua “intenzione” di continuare a vaccinarsi sia contro il Covid sia contro l'influenza: “Io faccio entrambi i vaccini, come ho fatto anche l’anno scorso, uno in un braccio e uno in un altro”.
Solo pochi giorni era circolata la notizia di un ragazzo di 35 anni deceduto 10 giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino Covid ad Agrigento. La morte del ragazzo era stata classificata come “miocardite”, ma il legale della famiglia, l'avvocato Angelo Ferruglia, è riuscito a far riconoscere dallo Stato il nesso di causalità tra la morte del ragazzo e il vaccino Covid. La famiglia del ragazzo, infatti, riceverà un indennizzo di 100mila euro dallo Stato.
Inoltre, anche un'altra donna ha ricevuto il riconoscimento dei danni da vaccino Covid dallo Stato per la sua paresi al volto. La donna si chiama Emilia Padovano e dopo la somministrazione di 2 dosi di vaccino Pfizer ha riscontrato una paresi di Bell, a cui non ci sarebbe una cura. Anche in questo caso la Commissione medico militare ha confermato che i suoi problemi di salute sono stati causati dal vaccino. In questa circostanza, però, non le verrà riconosciuto l'indennizzo, poiché il “tabellario di patologie” a cui fa riferimento lo Stato non comprende la paralisi di Bell.
Inoltre, nel mese di ottobre, la Fda ha sospeso la sperimentazione del vaccino Covid/influenzale di Novavax, poiché esso causerebbe “neuropatia motoria” potenzialmente molto pericolosa. Infatti, l'azienda Novavax aveva dichiarato che un partecipante allo studio del vaccino Covid combinato a quello influenzale era stato colpito da “danni al sistema nervoso”.
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