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Si profila Terzo Polo "allargato" Mps-Mediobanca con Banco Bpm e Crédit Agricole, come anticipato da GdI, il governo italiano preferisce Mps

Si profila Terzo Polo "allargato" Mps-Mediobanca con Banco Bpm e Credit Agricole, come anticipato da Il Giornale d'Italia, Barclays parla di target price con giudizio overweight

06 Ottobre 2025

Si profila Terzo Polo "allargato" Mps-Mediobanca con Banco Bpm e Crédit Agricole, come anticipato da IgdI, il governo italiano preferisce Mps

Si profila Terzo Polo "allargato" Mps-Mediobanca con Banco Bpm e Credit Agricole, come anticipato da IgdI. Continua la partita sul sistema bancario italiano. Restano due strade aperte davanti al CEO Giuseppe Castagna: una che implica la presenza della Crédit Agricole e l’altra porta alla partecipata Monte dei Paschi di Siena, che è anche il secondo distributore dei prodotti della controllata Anima. Mentre proseguono le trattative tra la Crédit Agricole e il governo italiano per l’acquisizione di ulteriori quote in Bpm, come anticipato da Il Giornale d'Italia.

Banco BPM e Crédit Agricole Italia, ipotesi aggregazione e Terzo Polo con Mps-Mediobanca - confermate le anticipazioni de Il Giornale d’Italia

Gli analisti di Barclays hanno indagato le possibili opzioni di crescita esterna per la Banco Bpm e questo scenario è stato annunciato ieri al Cnbc da Castagna.

C’è un target price su Banco Bpm che va dagli €11,20 a €14,50 con giudizio overweight, rispetto ai €13 di oggi. Si indagano anche i commenti dell’Amministratore Delegato Castagna sui possibili sviluppi strategici dopo il ritiro di Unicredit della sua offerta di scambio su Piazza Meda, riferendosi ai potenziali accordi con Crédit Agricole, che ad oggi detiene una partecipazione del 20,1% in Bpm, oppure con Banca Monte dei Paschi di Siena, di cui Bpm detiene una partecipazione del 3,7%.

Sempre da Barclays si ipotizza per Bpm l’acquisto di Cariparma, la controllata italiana della Banque Verte. L’operazione potrebbe garantire ai francesi una partecipazione in Bpm compresa tra il 30% e il 45% con un aumento dell’utile per azione per Banco Bpm tra -15% e + 22% e per Crédit Agricole dal -2% al +5%. L’ipotesi che Bpm paghi Cariparma in azioni e asset potrebbe modificare la quota finale di Crédit Agricole e avrebbe impatti simili sull'incremento dell'eps e sul capitale. Per l’asset swap, Barclays considera la partecipazione del 39% in Agos e considera un potenziale coinvolgimento di Anima.

Stando a Barclays, interessante sarebbe vedere Banco Bpm intraprendere la strada che va verso Mps. Un accordo che prevede la fusione di Bpm con Siena e che potrebbe contribuire a riequilibrare il gruppo Mps-Mediobanca verso il commercial banking e offrirebbe opportunità di riduzione dei costi. L’operazione azionaria si giocherebbe tra Mps, Mediobanca e Banco Bpm e porterebbe all’aumento dell’utile per azione e ad ampi buffer di capitale, oltre che configurarsi come una fusione tra pari, considerato che le parti potrebbero concordare nella decisione di fondersi.

Banco BPM e Crédit Agricole Italia, ipotesi aggregazione e Terzo Polo con Mps-Mediobanca - confermate le anticipazioni de Il Giornale d’Italia

Crédit Agricole, con la sua attuale partecipazione al 20% in Banco Bpm, in questo modo tornerebbe ad un valore compreso tra il 9,5% e il 10,4% (stando alle valutazioni di Mps-Mediobanca e Banco Bpm) ma potrebbe esserci un incremento dell'eps e ulteriori vantaggi non quantificati connessi a product factories e/o joint ventur (come le assicurazioni) o accordi di distribuzione.

Secondo gli analisti esperti, il fattibilità dell’accordo con Crédit Agricole è supportata dai colloqui tra Banco Bpm, Crédit Agricole e il governo italiano, che indicano che entrambe le parti sono interessate a proseguire per accordarsi.

Dalla parte del governo italiano si sottolinea il ruolo strategico e di fondamentale importanza del settore bancario domestico, per cui è possibile che vengano valutate operazioni come quella Banco Bpm-Cariparma in base al ruolo della Crédit Agricole nell'entità combinata. L'opzione Mps sarebbe più semplice dal punto di vista politico e creerebbe la seconda banca italiana dopo Intesa Sanpaolo. Resta il tracciato politico preferito dal governo italiano, come anticipato da Il Giornale d'Italia, e questo rappresenta un nodo politico fondamentale. Non ci saranno conferme se non arriva il via libera della politica. 

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