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Banco BPM e Crédit Agricole Italia, ipotesi aggregazione e Terzo Polo con Mps-Mediobanca - confermate le anticipazioni de Il Giornale d’Italia

Si fanno sempre più concrete le ipotesi di un’aggregazione tra Banco BPM e Crédit Agricole Italia, con i francesi già oltre il 20% del capitale che puntano al 35%, mentre Roma rilancia il progetto Terzo Polo con Mps e Mediobanca - confermate anticipazioni del GDI

09 Settembre 2025

Banco BPM e Crédit Agricole Italia, ipotesi aggregazione e Terzo Polo con Mps-Mediobanca - confermate le anticipazioni de Il Giornale d’Italia

Si fanno sempre più concrete le ipotesi di un’aggregazione tra Banco BPM e Crédit Agricole Italia, confermando le anticipazioni pubblicate da Il Giornale d’Italia lo scorso luglio.

La posizione di Crédit Agricole

L’istituto francese, già primo azionista di Banco BPM con una quota superiore al 20%, ha presentato alla Bce la richiesta di autorizzazione a salire oltre tale soglia. L’operazione al vaglio prevede che Crédit Agricole possa arrivare a detenere circa il 35% di Banco BPM attraverso un piano che include l’integrazione di Crédit Agricole Italia, valutata intorno ai 5,5 miliardi di euro, da pagare in parte con azioni Anima, la quota in Agos Ducato e titoli Banco BPM.

Il nodo del Golden Power

Il governo italiano, attraverso la normativa sul Golden Power, resta attento a un’eventuale concentrazione francese nel capitale della nuova entità, che potrebbe assumere dimensioni tali da incidere in maniera rilevante sul sistema bancario nazionale.

L’opzione Opas

Secondo quanto raccolto da Il Giornale d’Italia, l’AD di Crédit Agricole Olivier Gavalda starebbe valutando anche il lancio di un’Opas, in parte cash e in parte azioni, subordinata al confronto con il CdA di Banco BPM, il Mef e l’esecutivo italiano.

L’alternativa del Terzo Polo italiano

Intanto, Roma lavora in parallelo a un’ipotesi alternativa: il rilancio di un Terzo Polo bancario a guida italiana con l’asse Mps–Mediobanca e Banco BPM, come anticipato da Il Giornale d'Italia. Lo scenario prevede quindi due possibili strade: un consolidamento in chiave franco-italiana con Crédit Agricole, oppure una soluzione domestica che vedrebbe il gruppo di Piazza Meda al centro di un progetto nazionale.

Le parole di Castagna

Il CEO di Banco BPM, Giuseppe Castagna, ha confermato l’apertura a operazioni di consolidamento, pur ribadendo la volontà di difendere l’autonomia dell’istituto. “Aspetteremo il primo round di consolidamento per valutare la situazione”, ha dichiarato, facendo riferimento anche alla partecipazione del 9% in Mps e al possibile ruolo della banca dopo l’operazione su Mediobanca.

Banco BPM pedina strategica

Con l’acquisizione di Anima Holding e il rafforzamento del modello capital light, Banco BPM si presenta oggi come un attore strategico per entrambi gli scenari. Ma la sfida è appena iniziata: l’autunno potrebbe sancire se l’Italia avrà un terzo polo bancario nazionale o se, invece, Crédit Agricole riuscirà a consolidare la propria posizione, replicando in Italia quanto già realizzato da Bnp Paribas con Bnl.

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