09 Maggio 2023
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la “Banca”), conclusosi ieri sera sotto la presidenza di Nicola Maione, ha esaminato ed approvato i risultati al 31 marzo 2023.
Al 31 marzo 2023 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 879 mln di euro, in aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I ricavi del primo trimestre 2023 registrano una crescita anche rispetto al trimestre precedente (+4,8%), trainati dal margine di interesse (+1,2%) e, soprattutto, dalle commissioni nette (+7,3%).
Utile netto pari a 236 milioni di euro, +51,3% rispetto ai 156 milioni di euro del trimestre precedente e in forte miglioramento a/a (10 milioni di euro al 31 marzo 2022).
Il margine di interesse al 31 marzo 2023 è risultato pari a 505 mln di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 (+56,6%). Tale crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo del comparto commerciale, evidenziato dal miglioramento dello spread fra interessi attivi e interessi passivi; dalla crescita del contributo del portafoglio titoli della Capogruppo, in conseguenza di maggiori rendimenti. In peggioramento rispetto allo scorso anno, invece, il contributo riveniente dai rapporti con banche centrali, a seguito delle decisioni di politica monetaria di BCE, che hanno introdotto un innalzamento dei tassi di riferimento e alcune modifiche, a far data dal 23 novembre 2022, ai termini e alle condizioni applicate alle aste TLTRO III in essere. Su queste ultime, infatti, nel primo trimestre 2023 è stato contabilizzato un costo pari a 140 mln di euro, rispetto al beneficio di 74 mln di euro registrato nello stesso periodo dell’esercizio precedente; tale effetto è stato solo in parte bilanciato dal beneficio sulla liquidità depositata presso banche centrali, pari a 87 mln di euro al 31 marzo 2023 rispetto al costo di 23 mln di euro al 31 marzo 2022. In aumento anche il costo della raccolta di mercato, in conseguenza soprattutto del rialzo dei tassi.
Il margine di interesse del primo trimestre 2023 si pone in aumento anche rispetto al trimestre precedente (+1,2%) grazie al maggior contributo degli impieghi commerciali, che continuano a beneficiare della crescita dei tassi, in un contesto di attenta gestione del costo della raccolta. La positiva dinamica rilevata nel comparto commerciale ha consentito di assorbire il maggior costo della raccolta di mercato e, soprattutto, la maggiore onerosità legata ai rapporti con banche centrali, in conseguenza delle citate decisioni di politica monetaria. In particolare, nel primo trimestre del 2023 sulle aste TLTRO, nonostante la minore esposizione, sono stati contabilizzati maggiori interessi passivi per 109 mln di euro rispetto al trimestre precedente (rispettivamente, 140 mln di euro nel primo trimestre 2023 e 31 mln di euro nel quarto trimestre del 2022) che sono stati solo in parte bilanciati dal maggior contributo dei depositi presso banche centrali (87 mln di euro nel primo trimestre del 2023 rispetto a 76 mln di euro nel trimestre precedente).
Le commissioni nette al 31 marzo 2023, pari a 332 mln di euro, evidenziano una consistente crescita rispetto al trimestre precedente (+7,3%) per effetto principalmente della ripresa delle commissioni sulla gestione del risparmio (+18 mln di euro), grazie ai maggiori proventi sul collocamento prodotti, sul continuing e sul servizio titoli.
Il calo delle commissioni rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente (- 10,2%) è da attribuirsi principalmente alla dinamica delle commissioni di collocamento in relazione alla persistente volatilità di mercato e al rinnovato interesse da parte della clientela per gli investimenti a tasso fisso (principalmente titoli di stato).
I dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 19 mln di euro e risultano in aumento di 4 mln di euro rispetto al 31 marzo 2022 e in calo di 11 mln di euro rispetto al trimestre precedente. La dinamica è da ricondurre ai proventi generati dalle partecipazioni assicurative nelle società collegate AXA. A tale riguardo si precisa comunque che i confronti non risultano del tutto omogenei in quanto i dati comparativi riferiti ai trimestri del 2022 non sono stati riesposti a seguito della prima applicazione dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9.
Il risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 31 marzo 2023 ammonta a 25 mln di euro, in calo di 50 mln di euro rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell’anno precedente (inclusivi di consistenti utili sulla cessione di titoli), ma in aumento di 25 mln di euro rispetto al trimestre precedente.
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