05 Maggio 2022
fonte: ilgiornaleditalia.it
Presentato oggi a Milano nel corso del Workshop dell’Osservatorio Utilities Agici – Accenture lo studio “Italia e dipendenza energetica: diversificare le fonti e investire sulle rinnovabili per un futuro meno vincolato e più decarbonizzato”, che delinea i possibili scenari per accelerare la trasformazione energetica del nostro Paese e raggiungere l’indipendenza dal gas.
Lo studio si articola su due scenari in grado di anticipare gli obiettivi fissati al 2030 sulla decarbonizzazione, costruiti simulando un mix di interventi fondati su 4 leve principali: l’accelerazione sull’installazione di rinnovabili, l’incremento della produzione di biometano, l’aumento dell’efficienza energetica e la diversificazione delle importazioni di gas.
A. Scenario «green acceleration»: prevede un elevato focus sugli interventi che consentono una riduzione della domanda di gas naturale, attraverso una forte accelerazione sulle rinnovabili (nei prossimi 3 anni - 20 Gw/anno), target aggressivi per la produzione di biometano (8 bmc al 2030) e mantenimento di un elevato tasso di interventi di efficienza energetica (fino a 1,5% di tasso annuo).
B. Scenario «progressive growth»: basato sull’utilizzo di leve analoghe, ma con un tasso di crescita più progressivo. In particolare, lo sviluppo delle rinnovabili procede con un’accelerazione più moderata (da 2 a 15 Gw/anno nel periodo 2022-2030), il target di produzione del biometano è più limitato (3 bmc) e il tasso di interventi di efficienza energetica arriva fino all’1%.
Claudio Arcudi, Responsabile Energy & Utility di Accenture Italia, dichiara: "Il nuovo contesto internazionale richiede di accelerare su decarbonizzazione e indipendenza energetica. Lo scenario che prevede un forte incremento delle energie rinnovabili e del biofuel è una grande opportunità per la competitività del nostro sistema Paese. Le aziende utilities ed energia devono creare un ecosistema virtuoso attorno alle rinnovabili onshore e offshore, in particolare eolico e fotovoltaico. Gli investimenti devono essere parte di un approccio sistemico alla decarbonizzazione che oggi è possibile grazie alla digitalizzazione. L’internet delle cose, l’intelligenza artificiale ed i big data saranno i fattori critici di successo di questo nuovo sistema energetico. Accenture è un attore ecosistemico per l’attuazione della transizione energetica. Mette a disposizione delle organizzazioni competenze, asset, esperienza di mercato e la possibilità di attingere dalle principali esperienze estere”.
Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici, aggiunge: “La trasformazione del mercato energetico globale impone grandi sfide a tutto il Sistema-Paese. L’Italia, per troppo tempo paralizzata da veti incrociati, deve tornare rapidamente a investire in infrastrutture per la sicurezza energetica e la decarbonizzazione. Le Istituzioni nazionali e locali hanno il compito di dare impulso a questa trasformazione con fermezza e lungimiranza. L’obiettivo è cambiare radicalmente l’approccio, passando finalmente da una politica del Non Fare a una del Fare”.
Sebbene entrambi gli scenari propongano soluzioni in grado di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, l’attuazione del primo scenario non solo garantirebbe in minor tempo maggiori risultati, ma permetterebbe una minor produzione e utilizzo del carbone concedendo una rete di connessioni ulteriori e vantaggiose per tutti.
Marco Carta, Amministratore Delegato Agici a Il Giornale d’Italia: “Noi insieme agli amici di Accenture abbiamo fatto uno studio sull’argomento scottante delle utilities, le leve su cui agire sono chiare:sviluppo energie rinnovabili, sviluppo dell’efficenza energetica sia in ambito residenziale e delle nostre industrie, lo sviluppo dei gas verdi quindi biometano, idrogeno e poi una diversificazione delle fonti del gas fossile, aumento della produzione nazionale e sviluppo della rigassificazione del Paese.”
“Le imprese hanno le capacità tecniche, di competenze e finanziarie per percorrere iI rinnovabile, sono pronte a investire, se si taglia la burocrazia le imprese ci sono, il punto è burocratico e politico non manageriale.”
Commenta Sandro Bacan - Accenture Innovation Lead: “Il processo di trasformazione verso l’indipendenza energetica dell’Italia delineato nel nostro studio può rappresentare un’opportunità per il Paese per accelerare la transizione energetica. Gli elementi abilitanti necessari per questa trasformazione sono di natura normativa, commerciale e di innovazione tecnologica. Con riferimento, in particolare, agli aspetti tecnologici, è fondamentale che il percorso di accelerazione verso le rinnovabili sia accompagnato da un adeguamento delle infrastrutture di rete, facendo leva sui dati per ottimizzare gli investimenti e l’accuratezza delle previsioni sulla producibilità degli impianti, in modo da massimizzare l’utilizzo delle rinnovabili”.
Rispetto allo studio presentato, Accenture suggerisce di traguardare lo scenario “Green Acceleration”, che può condurre ad una riduzione cumulata della domanda di gas di 190 bcm nel periodo 2022-2030, garantendo una riduzione cumulata netta di CO2 di 68 Mt. Tale approccio consente il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in anticipo rispetto al 2030.
L’accelerazione sulle rinnovabili, insieme alle altre leve, consente il raggiungimento dell’indipendenza dal gas russo entro il 2023, minimizzando la produzione termoelettrica a carbone e non richiedendo necessariamente il ricorso a nuove infrastrutture di rigassificazione e all’ampliamento della capacità dei gasdotti esistenti.
Durante il ventiduesimo Workshop Utilities Agici-Accenture svoltosi a Palazzo Clerici a Milano, sono stati consegnati i Premi Manager Utilities “Andrea Gilardoni” da parte della rivista Management delle Utilities e delle Infrastrutture (MUI), che si sono distinti per il contributo dato allo sviluppo del sistema. Intitolato in ricordo del Prof. Andrea Gilardoni. I vincitori:
Categoria Energia: Nicola Monti, amministratore delegato di Edison per “la nuova strategia di Edison focalizzata su sostenibilità e transizione energetica”.
Categoria Servizi Pubblici Locali: Gianni Armani, amministratore delegato di Iren, per “il nuovo Piano industriale di Iren e per il contributo allo sviluppo delle infrastrutture in Italia”
Riconoscimento speciale: Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato del Gruppo CAP, per “le politiche di innovazione e per la gestione in house efficiente del Gruppo Cap”.
VIDEO - Armani (Iren): "Nel 2022 faremo il 50% di investimenti in più per aiutare il Paese"
Gianni Vittorio Armani, CEO Gruppo Iren a Il Giornale d'Italia:
"Il Paese sta affrontando una crisi pesantissima e in questo tutte le aziende che hanno o no capacità finanziarie devono contribuire a superare questa crisi, cercare di contenere l'effetto prezzi e l'inflaizone che si sta generando in un contesto così difficile dal punto di vista geopolitico ed energetico.
"Quest'anno faremo il 50% in più di investimenti rispetto al 2021, supereremo il miliardo e mezzo. Questo è sicuramente il contributo migliore che la nostra azienda può dare al Paese."
Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, a Il Giornale d'Italia:"Il mercato odierno è in forte evoluzione, con competenze e capacità di investimento e tutto quello che serve per decarbonizzare il Paese, mettere a terra i progetti di rinnovabili e arrivare agli obiettivi di riduzione che ci ha dato l'Europa.
Per arrivare a questi obiettivi, oltre alle capacità e alle competenze delle imprese, ci vuole un contorno che permetta di mettere a terra gli investimenti: dobbiamo decisamente continuare a migliorare e accelerare sul tema delle procedure autorizzative che oggi continua ad essere un vincolo vista la mole di investimenti in eolico e fotovoltaico che devono essere fatti.
Oggi ho ricevuto un premio che mi fa molto piacere perché riconosce il percorso che Edison ha fatto negli ultimi anni, un percorso di riconversione del nostro portafoglio industriale verso tutte quelle attività più centrate nella direttrice della transizione energetica: parlo di meno idrocarburi, più rinnovabili, efficienza energetica, centralità del cliente e dei servizi al cliente finale.
Non possiamo non parlare della tassa sugli extra-profitti di Draghi. Noi abbiamo appena chiuso la trimestrale e abbiamo avuto un impatto di questa tassa sproporzionato rispetto a quello che era l'intento annunciato, cioè di andare a prendere gli extra-profitti. Noi abbiamo avuto una riduzione di oltre il 70% del profitto di questo trimestre paragonato a quello dell'anno precedente. Questo vuol dire che la misura non è giusta, non è equa e non è proporzionata.
Valuteremo se fare ricorso, questa misura è stata inasprita dal 10 % al 25% e l'impatto che abbiamo valutato nella nostra trimestrale era solo relativa alla percentuale originale pari al 10%. Adesso vediamo come uscirà il nuovo testo e se saranno recepite delle modifiche che abbiamo chiesto di fare per rendere la misura più equa rispetto all'intento dichiarato di andare a cogliere gli extra-profitti. Noi come tutte le società energetiche vendiamo energia, ma ci copriamo due anni prima, quindi non ci sono tanti extra-profitti da andare a cogliere per operatori che hanno un profilo come il nostro. E questo lo si vede dall'impatto che ha avuto la norma. Credo che debba essere rivista e se andiamo a cercare gli extra-profitti, allora facciamo effettivamente delle tasse sui profitti e sull'ultima riga del conto economico, così l'impatto corrisponde alla volontà dichiarata. Oppure si vadano a cercare anche contributori che non siano solo gli utilities.
Io devo proteggere gli interessi di un'azienda e non escludo niente. Mi sembra che questa tassa sia sproporzionata per l'impatto che ha avuto, quindi poi valuteremo se ci saranno delle azioni. Ritengo comunque doveroso che le aziende energetiche diano il loro contributo per cercare di contenere gli aumenti dei prezzi nei confronti delle tariffe e delle industrie, ma qualunque misura di contribuzione richiesta deve essere proporzionata.
Il metodo di calcolo non è assolutamante corretto, questa è una tassa sul fatturato e non sull'utile: se uno vuole a cogliere gli extra-profitti deve andare a fare una tassa sull'utile e non un prelievo sul fatturato. Il fatturato che noi realizziamo oggi non è l'incasso netto che poi andiamo a fare, perché avendo fatto delle coperture sui prezzi, poi andiamo a restituire il differenziale tra prezzo puntuale e copertura agli operatori finanziari o trader. La manovra non coglie nel segno giusto.
Sto vedendo le dichiarazioni delle altre società del settore rispetto all'impatto e devo dire che c'è molta disomogeneità. Questa manovra mi sembra sia più sproporzionata per noi rispetto a operatori più grandi anche a livello di dimensione. Vuol dire che è stata scritta in modo non corretto."
Nicola Lanzetta, Direttore Italia del Gruppo Enel a Il Giornale d’Italia: “In questi giorni stiamo imparando una cosa questo nostro Paese deve darsi una strategia energetica più definita rispetto al passato, abbiamo un po’ tralasciato negli anni come l’Italia avrebbe dovuto affrontare le opportunità in ambito e energetico. Ci sono vari ragionamenti che si stanno facendo a vari livelli e nell’ambito delle utilities è fondamentale perché stiamo assistendo a due grandi rivoluzioni: rivoluzione del business plan e business model dell’utility, stanno cambiando le tecnologie per generare e trasportare l’energia elettrica. L’altra grande novità è che stanno cambiando anche alcuni aspetti di utilizzo dell’energia, per l’Italia questo è fortemente spinto sul mondo dei combustibili fossili, ci siamo resi conto che oltre ad un vantaggio in termini ecologici e ambientali, l’accelerazione sulle rinnovabili e sulla transizione energetica avrà un vantaggio anche dal punto di vista economico. Quindi la responsabilità delle utilities è fondamentale in questo momento storico.”
“La strategia di Enel è quella che stiamo perseguendo da diversi anni, consiste in tre grandi direzioni. La prima è generare energia da fonti rinnovabili, con un vantaggio enorme dal punto di vista ambientale, economico e di indipendenza ad esempio dal gas che oggi da noi arriva dall’estero. La seconda direzione è utilizzare le tecnologie più avanzate, se pensiamo alla rete di distribuzione per l’energia elettrica c’è uno sviluppo enorme sul quale siamo impegnati, rendere le reti più intelligenti le così dette smart Grid. Il terzo aspetto è quello di convertire alcuni nostri consumi da fonte fossile a elettrica. Questo per Enel è un impegno importante a livello economico e infatti il piano economico per i prossimi tre anni fino al 2024 alloca nel nostro Paese 15 miliardi e mezzo di investimenti che dà l’idea di quanto è importante l’Italia per Enel e quanto è importate il processo di transizione energetica.”
VIDEO - Marco Patuano (A2A): “Le utilities come A2A devono essere un vettore di modernità del Paese”
Marco Patuano, Presidente A2A a Il Giornale d’Italia: “Tutti siamo diventati esperti di energia anche per questa crisi amplificata dl conflitto russo-ucraino. Le utilities rivestono un ruolo determinante, hanno due rapport fondamentali con i clienti e i territory. I clienti devono fare i conti con una situazione che non ha precedenti storici e le utilities devono rispondere guardando il lungo period e pianificando una transizione energetica che non può non passare dall’aumento poderoso delle energie rinnovabili. Bisogna poi fare i conti con la realtà immediata, le famiglie hanno bollette energetiche mai avute in passato e quindi mostrare vicinanza ai clienti con sistemi di rateizzazione, questo è il ruolo di una utility moderna.”
“Noi abbiamo licenziato negli ultimi due anni, due volte un piano industriale decennale, l’anno scorso avevamo dichiarato che avremmo fatto 16 miliardi di euro di investimenti in dieci anni, quest’anno abbiamo detto che in realtà erano 18 miliardi. Bisogna investire sulle fonti energetiche, sulle reti, sui sistemi di gestione dell’ambiente, sull’economia circolare, su trattamento dei rifiuti, c’è molto da fare. L’Italia dal punto di vista delle infrastrutture è un mix di arretratezza e disomogeneità, non è vero che in tutta l’Italia c’è una situazione di non modernità, alcune regioni sono degli esempi di modernità, devono essere le utilities come A2A sono un vettore di modernità del Paese.”
Sulla tassa sugli extraprofitti di Draghi Patuano risponde: “Chiunque si occupi di energia si deve fare carico di parte del problema. Bisogna capire esattamente gli extraprofitti dove si sono generati e dove sono allocati, deve essere un dialogo aperto e costruttivo. A2A dovrà fare la sua parte non c’è dubbio, è un’emergenza nazionale e aziende vicine al terriorio come siamo noi non possono tirarsi indientro.”
Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Acea, in collegamento durante l'evento "Il nuovo mercato italiano delle utilities: equilibri geopolitici, sostenibilità, ruolo del PNRR": “Ci vuole un cambio di passo, dopo qualche anno qualcosa si muove, c’è necessità di cambiare i processi e di avere il mondo degli enti locali vicini e vediamo ancora una loro resitenza anche senza una presa di posizione strutturale. Noi siamo del mondo delle utilities e tendiamo ad essere presenti sul territorio, ma dobbiamo fare di più. Quando si parla di rinnovabili è l’ambito dove siamo meno collegati nei territori in cui operiamo, ma dobbiamo fare uno sforzo di presenza sul territorio e di dialogo con le amministrazioni locali per l’accelerazione verso lo sviluppo delle rinnovabili.”
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia