06 Aprile 2022
Luiss (wikipedia)
La parola ricostruzione da un po’ di tempo per la nostra economia ma non solo fa rima con PNRR, che è ad oggi il più grande piano di ricostruzione e sviluppo della storia moderna del nostro Paese. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un processo di cambiamento radicale e fondamentale per affrontare questa fase di rilancio per i consumatori, cittadini e investitori.
Per affrontare le tematiche legate soprattutto al ruolo degli investitori privati nel PNRR Luiss Business School e Hope hanno organizzato un evento “Il PNRR e il ruolo degli investitori privati per la trasformazione del Paese verso la Sostenibilità” che vuole essere momento di confronto tra mondo accademico, società e imprese.
Al PNRR infatti devono necessariamente essere affiancati anche i capitali privati con la partecipazione degli investitori istituzionali italiani ed il contributo delle principali banche e intermediari finanziari per contribuire alla ricapitalizzazione del Paese, limitando l’indebitamento pubblico, contribuendo ad un underwriting professionale degli investimenti e favorendo un riallineamento degli interessi economici a quelli sociali e di ecosostenibilità delle cittadine e dei cittadini italiani.
All’evento organizzato a Villa Blanc a Roma sono intervenuti: Vincenzo Boccia, Luiss; Claudio Scardovi, HOPE SICAF; Francesco Di Ciommo, Previndai; Nunzio Luciano, EMAPI, Alberto Oliveti, AdEPP ed ENPAM Francesco Profumo, ACRI e Fondazione Compagnia San Paolo; Anna Gervasoni, AIFI; Giovanna Beatrice Maria Boggio Robutti, FEduF; Cinzia Tagliabue, Assonime e Amundi SGR; Angelo Doni ANIA; Luigi Abete, Luiss Business School
Luigi Abete, Presidente Luiss Business School a Il Giornale d’Italia: “PNRR è una leva di sviluppo che utilizza dei contributi e finanziamenti pubblici che vengono da un’importante iniziativa, che per la prima volta è stata sviluppata a livello europeo. È evidente che non basteranno queste risorse per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine nella crescita del Paese, soprattutto dopo le difficoltà emerse sia dopo la pandemia che per la grave situazione e attuale che riguarda lo stato di guerra in Ucraina e quindi avere risorse private aggiuntive che concorrano a raggiungere obiettivi di carattere generale, penso che sia un’opportunità e quasi una necessità. Il modo per far quadrare la crescita come obiettivo sostenibile con le risorse che sono state oggetto di finanziamenti è quello di implementare una compartecipazione di investimenti privati significativi che riescano, da un lato a coprire quelli che sono i maggiori costi di questi investimenti, dall’altro a qualificare meglio la qualità della spesa pubblica. Spendere i soldi è utile ma bisogna spenderli soprattutto bene e l’investimento presuppone che la spesa sia di qualità, perchè altrimenti diventa un costo a fondo perduto e non un vantaggio per la crescita del Paese”
Sulla gestione del PNRR Abete risponde: “Ognuno deve svolgere il suo ruolo, Confindustria rappresenta la necessità di tener conto dei maggiori costi che questi investimenti necessiteranno proprio per il contesto del cambiamento. Il Governo ha in vincolo della finanza pubblica e quindi cerca di limitare il cambiamento a quello che è strettamente necessario. Direi che sono attori che svolgono la funzione che gli è deputata, l’equilibrio si raggiunge nei fatti non nelle declamazioni non elle prospettive. Vediamo caso per caso come evolve il problema dei maggiori costi, vediamo nei singoli investimenti quelli che necessiteranno di un sovraccarico di investimento monetario aggiuntivo, vediamo se necessario e possibile integreremo/modificheremo il PNRR, se sarà possibile non farlo non lo faremo. Non penso che dobbiamo creare due squadre, chi dice che va cambiato e chi no, io penso ce dobbiamo risolvere il problema, cioè fare gli investimenti e poi utilizzare la spinta degli imprenditori, di cui Confindustria si è fatta parte attiva, tenendo costo anche delle esigenze che rappresenta.”
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