10 Dicembre 2025
Hamas Gaza Fonte: Al Jazeera
Secondo Hamas la fase 2 dell'accordo di pace a Gaza non inizierà "finché ci sono violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele". Lo ha dichiarato all’Afp Hossam Badran, membro dell’ufficio politico del gruppo, accusando Israele di "sottrarsi ai propri impegni” ed esortando i Paesi mediatori a esercitare “pressioni” affinché venga rispettata la prima fase dell’intesa.
Intanto, l’Ufficio Stampa del Governo di Gaza denuncia che Israele avrebbe infranto il cessate il fuoco almeno 738 volte dal 10 ottobre (giorno in cui è iniziata la tregua nella Striscia). Lo riporta Al-Jazeera, citando una nota secondo cui "Ciò costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario e un deliberato indebolimento dell'essenza del cessate il fuoco e delle disposizioni del protocollo umanitario allegato". Il Ministero della Salute locale sostiene che da quando la tregua è entrata in vigore gli attacchi israeliani avrebbero provocato 377 morti e 987 feriti.
Sul fronte ostaggi, l’Idf segnala difficoltà da parte di Hamas nel recuperare il corpo di Ran Gvili, l’ultimo ostaggio deceduto nella Striscia, pur sottolineando che "è possibile riportarlo indietro". Lo ha affermato il maggior generale Nitzan Alon, figura chiave nelle trattative per la liberazione degli ostaggi dopo l’attacco del 7 ottobre 2023.
Per quanto riguarda la crisi umanitaria, le Nazioni Unite lanciano un nuovo allarme: la malnutrizione tra donne incinte e madri che allattano a Gaza starebbe generando un "effetto domino devastante" sui neonati. L’Unicef segnala un forte aumento dei bambini che nascono sotto i 2,5 chilogrammi. "Madri malnutrite" – spiega la portavoce Tess Ingram in conferenza stampa da Ginevra, collegata dal centro di Gaza – danno alla luce piccoli sottopeso o prematuri, che spesso "muoiono... o sopravvivono, solo per poi affrontare a loro volta la malnutrizione o potenziali complicazioni mediche permanenti".
Ingram aggiunge che i neonati con basso peso alla nascita hanno una probabilità di morte circa venti volte superiore rispetto agli altri. Prima del 7 ottobre 2023, il 5% dei neonati a Gaza era sottopeso, pari a circa 250 bambini al mese; nella prima metà del 2025 la proporzione è salita al 10% (circa 300 bambini al mese) e tra luglio e settembre ha raggiunto quota 460 al mese, alla vigilia del "fragile" cessate il fuoco del 10 ottobre. Le cause principali, afferma, sono "una cattiva alimentazione materna, un aumento dello stress materno e un’assistenza prenatale limitata".
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