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Israele, “a Gaza c'è la pace" MA solo a novembre 2144 attacchi israeliani contro palestinesi tra sparatorie, demolizioni, sequestri e atti vandalici

La comunità internazionale continua a parlare di “tregua” e di “processo di pace” ma, la realtà è un’altra: solo a novembre 2144 attacchi israeliani contro palestinesi tra sparatorie, demolizioni, sequestri e atti vandalici

04 Dicembre 2025

Israele, “a Gaza c'è la pace" MA solo a novembre 2144 attacchi israeliani contro palestinesi tra sparatorie, demolizioni, sequestri e atti vandalici

Fonte: infopal

In un solo mese, novembre, i palestinesi in Cisgiordania hanno subito 2.144 aggressioni israeliane, tra sparatorie, arresti arbitrari, demolizioni, blocchi militari, attacchi dei coloni e violenze sistematiche. Mentre Israele e gli Stati Uniti parlano di “cessate il fuoco” o di “de-escalation”, sul terreno continua una realtà fatta di repressione, militarizzazione e ciò che molte Ong definiscono genocidio.

Palestina c’è la “pace” MA solo a novembre 2144 attacchi israeliani contro palestinesi tra sparatorie, demolizioni, sequestri e atti vandalici

Il nuovo rapporto della Colonization & Wall Resistance Commission (CWRC) mostra un quadro inequivocabile: 1.523 attacchi sono stati condotti dall’esercito israeliano, mentre 621 sono opera di coloni armati – col pieno sostegno dei militari. Una strategia coordinata, pensata per espellere i palestinesi, distruggere le loro comunità e consolidare un regime coloniale razzista. La tabella ufficiale, che documenta gli attacchi israeliani nelle diverse province palestinesi, parla da sola:

  • 13 palestinesi uccisi (martiri) in un solo mese

  • 302 arresti

  • 73 episodi di sparatorie

  • 265 restrizioni alla libertà di movimento

  • 136 aggressioni fisiche (pestaggi, investimenti, violenze dirette)

  • 33 casi di soffocamento

  • 900 episodi di intimidazione

Le aree più colpite:

  • Ramallah svetta con 427 violazioni, trasformata in una gabbia militarizzata.

  • Hebron segue con 271 attacchi, da anni laboratorio della segregazione israeliana.

  • Nablus, sotto assedio costante, registra 264 violazioni.

Il quadro statistico rivela un modello costante: ovunque ci siano comunità palestinesi, l’apparato militare israeliano impone arbitrarietà, violenza e punizioni collettive.

Il rapporto CWRC denuncia inoltre tentativi di creare 19 nuovi avamposti illegali dei coloni, 280 ettari di terra palestinese sequestrati, 76 strutture distrutte o danneggiate e 51 nuovi ordini di demolizione contro case e proprietà palestinesi. Secondo il direttore Muayyad Shaaban, si tratta di una strategia ingegnerizzata per sradicare i palestinesi e imporre un ordine coloniale razzista, parole che descrivono alla perfezione l’obiettivo politico dietro la violenza quotidiana.

“Pace” solo nei comunicati: sul terreno è persecuzione sistematica

Le Ong e le associazioni palestinesi denunciano che la narrazione israeliana di una presunta “pace” non coincide con la realtà. Nei territori occupati dalle forze  e dai coloni israeliani continuano le esecuzioni extragiudiziali, si intensificano le retate notturne, i coloni agiscono come milizie private, protette dall’esercito, e interi villaggi vengono circondati, isolati e svuotati. Una dinamica che si è sviluppata da un progetto politico, the Greater Israel, volto a trasformare la Cisgiordania in un mosaico senza continuità territoriale e senza futuro per il popolo palestinesi. Un piano che prevede di espellere progressivamente la popolazione palestinese con l’obiettivo di consolidare il controllo territoriale israeliano e modellare uno Stato di Israele pienamente sovrano su quelle aree.

Le organizzazioni palestinesi ribadiscono che la violenza fa parte di un processo più ampio, lo stesso che a Gaza ha già portato – secondo le ONG internazionali – a pratiche che rientrano nella definizione di genocidio. Ogni mese si accumulano nuovi dati, nuove prove, nuove immagini che documentano arresti arbitrari, violenze contro civili, distruzioni mirate, umiliazioni pubbliche e aggressioni dei coloni sotto protezione militare.

Tutto questo mentre la comunità internazionale continua a parlare di “tregua”, di “dialogo”, di “processo di pace”. Ma sul terreno la realtà è un’altra: i palestinesi continuano a essere attaccati, derubati, imprigionati e uccisi.

https://www.ilgiornaleditalia.it/userUpload/Report_oct_2025_palestina.pdf

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