07 Maggio 2025
La Corte Suprema Usa ha dato il suo ok a Trump per il divieto di trans nell'esercito. Con una maggioranza di 6 voti la Corte ha concesso al presidente americano l'applicazione immediata del suo ordine esecutivo: Trump può iniziare a rimuovere anche i militari trans in servizio da anni. Il presidente americano aveva firmato il decreto lo scorso 27 gennaio: un decreto che si inserisce in un più ampio quadro, volto a eliminare l'ideologia woke. Sono 15mila in totale i militari trans che dovranno lasciare l'esercito.
La Corte Suprema Usa ha revocato la sospensione applicata da un tribunale inferiore. Lo scorso 19 marzo infatti un giudice federale statunitense aveva sospeso il divieto dell'amministrazione Trump di arruolare trans nell'esercito Usa invocando il principio dell'uguaglianza sancito dalla Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti, che afferma che "tutti gli esseri umani sono creati uguali".
Nell'ordine esecutivo firmato il 27 gennaio, Trump aveva dichiarato che "per avere la forza combattente più letale del mondo, libereremo il nostro esercito dall'ideologia transgender", e continuato sostenendo che "l'adozione di un'identità di genere incoerente con il sesso di un individuo è in contrasto con l’impegno di un soldato a uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato. Anche nella propria vita personale". All'ordine esecutivo di Trump erano poi seguite le parole del Pentagono che non aveva avviato l'espulsione ma aveva incoraggiato i 15mila soldati trans ad "andarsene volontariamente".
Durante il suo primo mandato, il presidente aveva imposto il divieto per i trans nell'esercito, annunciandolo via Twitter: "I militari devono concentrarsi sulla vittoria e non possono sopportare i tremendi costi medici e i turbamenti legati all'essere transgender". Il divieto era stato cancellato da Joe Biden il 25 gennaio 2021, con l'ex presidente che aveva sostenuto come "un esercito più inclusivo renderà ancora più forte il nostro Paese ed è dunque un bene per la sicurezza nazionale. La forza dell'America risiede nella sua diversità".
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