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Usa, via tutti i 14mila soldati trans dall’esercito entro un mese dopo ordine esecutivo di Trump, Pentagono: "I sessi sono due, maschio e femmina”

Previste "deroghe speciali" dal Pentagono, ma il Dipartimento della Difesa ribadisce: "Il sesso di un individuo è immutabile"

27 Febbraio 2025

Militari della California nella Marcia dell'Orgoglio

Fonte: Grizzly Magazine

"14 mila soldati transgender saranno rimossi dall'esercito entro i prossimi 30 giorni", questa è la decisione del Pentagono che scaturisce dall'esecutivo firmato da Donald Trump in merito ai militari Usa transgender, che inizieranno ad essere rimossi dal servizio, a meno che non ottengano una deroga speciale.

Trump: "Fuori 14 mila soldati trans dall'esercito"

La decisione del Pentagono segue un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump il 27 gennaio 2025, che vieta alle persone transgender di servire nelle forze armate degli Stati Uniti. Donald Trump aveva incaricato il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, di rivedere la politica del Pentagono sulle truppe transgender.

In un comunicato del Pentagono si legge che i soldati che presentino "diagnosi o sintomi di disforia di genere saranno soggetti alla separazione dal servizio militare", i soldati colpiti dalla misura ammonterebbero ad un totale di 14 mila persone. Nello stesso comunicato il Dipartimento della Difesa "riconosce solo due sessi: maschile e femminile" e conclude: "Il sesso di un individuo è immutabile, e non cambia durante la vita di una persona. Tutti i membri del servizio presteranno servizio solo in base al loro sesso".

Trump: "Incompatibilità con il servizio", Pentagono: "Deroghe caso per caso"

Nell'ordine esecutivo, Trump aveva citato: "molte condizioni di salute mentale e fisica" come causa di "incompatibilità con il servizio militare attivo". Secondo le parole del tycoon i soldati transgender non rispetterebbe i requisiti fisici per fare parte dell’esercito a causa del cosiddetto periodo di transizione. Trump aveva affermato inoltre che "L'adozione di un'identità di genere incompatibile con il sesso (biologico) di un individuo entra in conflitto con l'impegno di un soldato verso uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato, anche nella propria vita personale".

Tuttavia, il Pentagono ha previsto delle condizioni di deroga all'ordine esecutivo. Tra le possibilità rientra il caso di "impellente interesse governativo nel mantenere il membro del servizio che supporta direttamente le capacità di combattimento", oppure  la dimostrazione di "36 mesi consecutivi di stabilità nel proprio sesso" senza "disagio o compromissione clinicamente significativa". Un soldato transgender potrebbe ottenere la deroga anche se è in grado di dimostrare di "non aver mai tentato di passare a un sesso diverso dal suo" e se è disposto ad aderire a "tutti gli standard applicabili relativi al suo sesso".

Le deroghe, ad ogni modo, saranno valutate dal Pentagono "caso per caso".

Il tycoon contro le persone transgender

Trump non è nuovo a dichiarazioni di ostilità nei confronti delle persone transgender e specificamente di coloro facenti parte delle forze armate. Già nel luglio 2017, il Presidente statunitense al suo primo mandato aveva annunciato con un tweet che non avrebbe permesso ai transgender di prestare servizio nell'esercito "a qualsiasi titolo". Nel 2019, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva permesso che il divieto dell'amministrazione Trump rimanesse parzialmente in vigore, questo era poi stato invertito da Joe Biden che nel 2021 aveva firmato un ordine esecutivo per reinserire le persone transgender nell'esercito.

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