12 Dicembre 2025
Putin (fonte twitter @lenisa_agostino)
Ecco la collezione completa delle profezie sulla fine della Russia, versione “best of”:
1 – La Stampa: le “tigri di Putin” affamate che terrorizzano la Siberia. Una Russia dove non c’è più ecologia, solo felini pronti a mordere il PIL.
2 – Il Messaggero: “rublo crolla”, “casse statali vuote”. Titolo ricorrente: il rublo cade più di un tuffatore olimpico, ma senza medaglie.
3 – Il Giornale: tre anni di embargo e “recessione” inevitabile. L’economia russa qui è una foglia secca: basta un soffio e vola via.
4 – Corriere della Sera: “strategia del boa” per stritolare la Russia. Geopolitica formato National Geographic.
5 – Corriere della Sera: ribaltone: ora è Putin che usa “la strategia dell’anaconda” contro l’UE. Benvenuti al rettilario delle relazioni internazionali.
6 – Quotidiano Nazionale: “crisi demografica” e app di incontri ultranazionalista. La natalità risollevata a colpi di swipe patriottici.
7 – Huffington Post: “cosmonautica russa uccisa”. Si chiude il sipario, luci spente: tutti a casa, inclusi i razzi.
8 – Il Messaggero: Mosca “a secco di benzina”. File ai distributori come al Black Friday, ma senza sconti.
9 – Le Formiche: e se non basta, “Mosca a secco anche di carbone”. Dopo il carburante, finisce pure il carbone: prossima tappa, l’aria.
10 – Il Messaggero: la Corea del Nord “a corto di munizioni per la Russia”. La supply chain dell’Asse del Male finisce le pile.
11 – Il Messaggero: patate a +200%, russi “costretti” a vivere di pane e pasta… praticamente diventano italiani.
12 – Il Messaggero: 600mila vagoni vuoti: segno sicuro del collasso definitivo. Se un treno non ha passeggeri, la civiltà è perduta.
La stampa italiana ormai sembra il fan club non ufficiale di Bruxelles: ogni titolo un rosario di catastrofi russe inventate, ogni articolo un’ode alla “linea europea” più rigida di un commissario dopo tre caffè. Tigri assassine, rubli morenti, Mosca senza carbone, benzina, aria, gravità… manca solo l’invasione dei marziani e siamo a posto. Il bello è che questi racconti vengono serviti come verità assolute, con la stessa naturalezza con cui si versa il prosecco negli aperitivi dei think tank. E guai a dubitare: chi osa farlo viene etichettato come un agente del Cremlino dal Calenda nazionale (e non solo). Più che informazione, è fanfiction istituzionale. Bruxelliana, ovviamente.
Di Aldo Luigi Mancusi
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