Mercoledì, 15 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Siria, nominato Muhammad Bashir dal leader Hts come primo ministro del governo di transizione, al-Jolani verso il ruolo di presidente

Bashir preferito all'ex primo ministro Hijab e all'attuale premier al-Jalali, nomina voluta da al-Jolani che va verso la nomina a capo di Stato

09 Dicembre 2024

Siria, nominato Muhammad Bashir dal leader Hts come primo ministro del governo di transizione, al-Jolani verso il ruolo di presidente

al-Jolani e Bashir, fonte: Wikimedia

Siria, sarà Muhammad Bashir, e non l'esiliato ex premier siriano Riad Hijab o l'attuale primo ministro Muhammad Jalali, il capo del governo di transizione a Damasco. La notizia della nomina, espressamente voluta dal leader di Hts Abu Muhammad al-Jolani, arriva dalla tv di Al-JazeeraIl primo ministro dell'epoca Assad, Mohammed Ghazi al-Jalali, arrestato ieri, 8 dicembre, dalle forze ribelli ormai al potere, ha fatto sapere che la maggior parte degli ormai ex ministri del governo sta ancora lavorando dagli uffici di Damasco per garantire una transizione "fluida" dopo la caduta del regime. L'emittente araba ha aggiunto che la Banca centrale siriana ha confermato di rimanere operativa, con i depositi dei cittadini sicuri e intatti.

Si tratta di piccoli segnali di ordine e continuità, mentre c'è ancora enorme incertezza sulla natura del nuovo governo che prenderà piede in Siria e sui rapporti con la comunità internazionale. Muhammad Bashir diventerà dunque il premier del "Governo di salvezza", che dopo anni di amministrazione nel nord-ovest siriano, nelle aree sotto controllo di Hayat Tahrir al Sham (Hts), ha preso sede a Damasco, sotto la guida di Abu Muhammad Jolani (Ahmad Sharaa), che avrebbe nominato Bashir in accordo con l'attuale premier, Muhammad Al-Jalali, preferendolo proprio a quest'ultimo.

Probabilmente, pochi avevano previsto ciò che stava per accadere nella capitale siriana. Non più di due settimane fa, il gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts), che si oppone al presidente Bashar al-Assad, ha ottenuto in Siria successi che non si vedevano dallo scoppio della guerra civile nel 2011. Il 27 novembre, l'Hts aveva lanciato un'offensiva a sorpresa da Idlib, puntando su Aleppo. Solo due giorni dopo, i militanti erano entrati nella seconda città più grande della Siria. Giovedì scorso, l'Hts aveva poi preso il controllo di Homs, un centro industriale e una città simbolicamente significativa per la rivolta siriana. Solo due giorni dopo, l'Hts è riuscita a raggiungere la periferia della capitale siriana Damasco, in uno scontro a fuoco con le truppe allineate al governo di al-Assad. Neanche 24 ore dopo, Damasco è caduta nelle mani dell'Hts, segnando la fine del governo di Bashar al-Assad.

Ora le nuove nomine vedono come capo del nuovo esecutivo di transizione l'ingegnere e laureato in Sharia Muhammad al-Bashir, che già dal 2022 aveva ricoperto diversi ruoli nel consiglio dei ministri del "Governo di salvezza" che controllava la regione nord-occidentale di Idlib. Prima come ministro dello sviluppo e successivamente come capo dell'esecutivo, è stato da sempre sostenuto ed appoggiato dal leader di Hts al-Jolani, al momento il più papabile per prendere il ruolo di presidente dello Stato siriano, al posto di Bashar al-Assad. L'ipotesi, sostenuta da diversi media, vedrebbe al-Jolani, già leader del "Governo di salvezza siriano", come nuovo capo di StatoBashir è stato preferito anche allo stesso primo ministro al-Jalali e dovrà occuparsi delle nuove nomine dell'esecutivo di transizione e dell'organizzazione delle istituzioni siriane.

La Siria è stata governata dalla dinastia al-Assad fin dall'ascesa al potere di Hafez al-Assad nel 1971, che ha governato il Paese mediorientale fino alla sua morte nel 2000. Suo figlio, Bashar al-Assad, ha poi preso il potere e ci è rimasto fino a domenica 8 dicembre, il giorno stesso in cui è salito su un aereo ed è volato a Mosca, dove la sua richiesta di asilo politico è stata approvata per motivi "umanitari" dal CremlinoNel frattempo, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è apparso positivo sull'esito della guerra siriana, definendo la deposizione di al-Assad "un risultato diretto delle azioni di Israele nella regione". La destituzione di al-Assad potrebbe rivelarsi vantaggiosa per quanto riguarda le ostilità in corso tra Israele ed Iran, e potrebbe sembrare che Israele abbia favorito il gruppo sunnita integralista che ha appena ottenuto il potere in Siria. Hts è infatti, nella sua essenza, un rebranding di Jabhat al-Nusra, una propaggine della stessa al-Qaeda e dell'ex Stato Islamico siriano.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x