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Nobel per la Pace, Venezuela chiude ambasciata a Oslo, dopo conferimento Premio a Machado, per "ricollocazione strategica di risorse" - il DOCUMENTO

L'annuncio è stato dato insieme alla chiusura dell'ambasciata in Australia e l'apertura di corpi diplomatici nello Zimbabwe e nel Burkina Faso. Oslo ha condannato la decisione reputandola "ingiustificata"

14 Ottobre 2025

Il governo venezuelano ha disposto la chiusura della sua ambasciata a Oslo, in Norvegia. La decisione, motivata da Caracas come misura volta ad "ottimizzare e riordinare la rappresentanza diplomatica in Europa", ha suscitato parecchi interrogativi sulla potenziale connessione col recente conferimento del Premio Nobel per la Pace a María Corina Machado.

Nobel per la Pace, Venezuela chiude ambasciata a Oslo, dopo conferimento Premio a Machado, per "ricollocazione strategica di risorse" - il DOCUMENTO

Una decisione diplomatica che non giunge a caso. A distanza di soli tre giorni da quando l'Istituto Nobel norvegese ha conferito, ad Oslo, il prestigioso premio ad una delle oppositrici più tenaci del regime di Maduro perché promotrice dei "diritti democratici del popolo venezuelano", il governo di Caracas ha optato ieri, 13 ottobre, per la spaccatura diplomatica. Dopo aver chiuso l'ambasciata anche in Australia, senza apparenti motivi la decisione è stata presa anche ad Oslo: "Quale parte della ricollocazione strategica delle risorse, si dispone la chiusura delle Ambasciate nel Regno di Norvegia e in Australia" si legge al punto 2. del documento ufficiale. "Le relazioni bilaterali - prosegue il documento - e l'attenzione consolare verso la comunità venezuelana in questi paesi saranno gestite in modo efficiente attraverso missioni diplomatiche simultanee, i cui dettagli saranno annunciati nei prossimi giorni". Nulla di più viene aggiunto, a meno di riferimenti alla volontà di "difendere la sovranità nazionale e contribuire attivamente alla costruzione di un nuovo ordine mondiale". A quanto emerge dunque, la chiusura dell'Ambasciata risponderebbe alla prima fase di una "ristrutturazione del Servizio Esteri" a cui si appellerebbe anche la volontà (descritta nel punto 1. del documento) di aprire invece corpi diplomatici nello Zimbabwe e nel Burkina Faso. Decisione, quest'ultima, indirizzata al "rafforzamento delle alleanze con il Sud del mondo".

Nessun commento è stato rilanciato dalle autorità venezuelane sul Premio Nobel di Machado. Premio che l'attivista politica ha deciso di dedicare, oltre che a Trump riuscendo così a "calmare" le acque presidenziali, al suo popolo "da tempo sofferente". La decisione di Caracas resta, per lo stesso Ministero degli Esteri norvegese, "ingiustificata". Eppure, l'ombra del Nobel è stata ravvisata anche da Oslo: "È deplorevole - ha affermato Cecilie Roang portavoce del Ministero -, sebbene abbiamo opinioni diverse su diverse questioni, la Norvegia desidera mantenere aperto il dialogo col Venezuela e si impegnerà in tal senso". E dopotutto, nonostante il ruolo giocato dalla Norvegia nei negoziati tra governo venezuelano ed opposizione durante i cosiddetti Accordi di Barbados (2023), Oslo aveva denunciato a più riprese il clima di "forzato silenzio" a cui erano costretti i leader opposti al regime.

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