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Caso Hegseth, "Raid del 2 settembre furono 4, il 2° violò Convenzione Ginevra; attacchi via terra mirano a Maduro": le dichiarazioni di PBS News

Secondo quanto dichiarato da un ufficiale Usa, i raid contro l'imbarcazione con a bordo 11 narcos non furono 2 - di cui il secondo probabilmente illegale - ma 4. Il terzo e il quarto bombardamento sarebbero serviti a fare affondare il mezzo

03 Dicembre 2025

Caso Hegseth, "Raid del 2 settembre furono 4, il 2° violò Convenzione Ginevra; attacchi via terra mirano a Maduro": le dichiarazioni di PBS News

Non furono due i raid lanciati, lo scorso 2 settembre, dalla Marina Usa contro l'imbarcazione di presunti narcotrafficanti venezuelani, bensì quattro: a comunicarlo al giornalista americano Nick Schifrin sarebbe stato proprio un ufficiale Usa, secondo quanto riportato da PBS News.

Caso Hegseth, "Raid del 2 settembre furono 4, il 2° violò Convenzione Ginevra; attacchi via terra mirano a Maduro": le dichiarazioni di PBS News

Il "caso Hegseth" sul secondo bombardamento che l'Ammiraglio Frank Mitch Bradley, capo dello Special Operations Command, avrebbe ordinato - su autorizzazione del Capo del Pentagono - contro una nave di 11 "narcoterroristi" per uccidere volutamente gli unici due sopravvissuti al primo raid, si sta arricchendo di ulteriori dettagli. Secondo un'esclusiva di PBS News infatti, la Marina Usa non avrebbe colpito due volte l'imbarcazione venezuelana, bensì quattro volte, di cui gli ultimi due attacchi "mirati ad affondare la nave".

La ricostruzione dei fatti suona dunque parecchio contraddittoria rispetto alle prime versioni ufficiali fornite dai vertici dell'amministrazione Trump. Inizialmente si era parlato di un singolo "attacco cinetico letale" contro l'imbarcazione; versione poi recentemente smentita dalla ricostruzione del bombardamento che ha fatto emerge l'esistenza di un secondo raid. "Non sapevamo - commenta il giornalista Nick Schifrin - che l'esercito avrebbe avuto bisogno di quattro attacchi per distruggere la nave, il che sarà cruciale per stabilire la legalità di questi attacchi".

Il nodo su cui ora il mondo politico si sta dibattendo è proprio sulla legalità del secondo attacco. "Ci sono passaggi specifici - spiega Schifrin - della Convenzione di Ginevra che stabiliscono che le persone che si trovano in mare e che hanno subìto un naufragio, anche se sono combattenti e la loro nave è stata colpita da un missile, devono essere salvate, non prese di mira". Secondo la Seconda Convenzione di Ginevra (1949) infatti, le parti in conflitto sono tenute a recuperare e proteggere i naufraghi, compresi quelli militari che abbandonano imbarcazioni in fiamme o affondate. Al momento dell'abbandono infatti, secondo legge, quei naufraghi diventerebbero "un non-bersaglio". Diverso sarebbe il caso di una nave ancora operativa, che cioè - semplicemente danneggiata - fosse ancora in grado di navigare.

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ieri, in sede di riunione di gabinetto, si è dissociato dal secondo bombardamento del 2 settembre, pur continuando a sostenere la campagna anti-narcotraffico al punto da annunciare nuovi attacchi via terra "molto presto". Attacchi che però, conclude Schifrin, potrebbero rivelarsi strategie nascoste per "colpire il Presidente Maduro, che gli Usa stanno pressando affinché lasci l'incarico".

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