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Telefonata Trump-Maduro, "tycoon offrì 'via di fuga' in cambio di dimissioni entro 28 novembre; venezuelano rifiutò facendo scadere ultimatum"

Secondo quanto riportato da agenzie di stampa internazionali, nel corso della telefonata del 21 novembre scorso Trump avrebbe dato un'opportunità di fuga a Maduro, a patto di lasciare il potere. Lui però avrebbe risposto con una sua contro-offerta: piena amnistia, stop sanzioni Usa, archiviazione processo penale in corso, Delcy Rodriguez a capo di un govenro ad interim

02 Dicembre 2025

Telefonata Trump-Maduro, "tycoon offrì 'via di fuga' in cambio di dimissioni entro 28 novembre; venezuelano rifiutò facendo scadere ultimatum"

Garanzia di una "via di fuga" per lasciare il Paese in modo sicuro con la famiglia, a patto di lasciare il potere entro venerdì 28 novembre. Sono stati resi pubblici i contenuti del colloquio telefonico svoltosi, lo scorso 21 novembre, tra Nicolas Maduro e il Presidente degli Usa Donald Trump.

Telefonata Trump-Maduro, "tycoon offrì 'via di fuga' in cambio di dimissioni entro 28 novembre; venezuelano rifiutò facendo scadere ultimatum"

A quanto emerge, la telefonata intercorsa fra il tycoon e il leader venezuelano due settimane fa, si svolse in meno di 15 minuti. Un quarto d'ora nel quale sembra che Trump - prima di ricorrere alla misura estrema di "chiudere totalmente" lo spazio aereo "sopra e intorno al Venezuela" - avesse proposto al leader chavista un'ultima possibilità: dimettersi in capo ad una settimana (entro lo scorso 28 novembre) con la garanzia di ottenere un "passaggio sicuro" per lasciare il Paese.

All'offerta però pare che Maduro ne avrebbe opposta un'altra, ben più esigente. Si sarebbe infatti reso disponibile a fuggire solo a patto di ulteriori quattro condizionia) piena amnistia legale per sé, la sua famiglia e oltre 100 funzionari del regime colpiti da sanzioni Usa e alcuni di questi accusati di violazioni di diritti umani; b) la revoca di tutte le sanzioni economiche statunitensi contro il Paesec) l'archiviazione del suo procedimento preso a carico dalla Corte Penale Internazionale. Inoltre, d) la possibilità che a capo del nuovo governo ad interim venisse messa la vice Delcy Rodríguez, almeno fino all'arrivo di nuove tornate elettorali.

Tuttavia, il tycoon avrebbe respinto queste ampie richieste già nel corso della telefonata, portando così il leader venezuelano a rifiutare l'offerta facendo scadere l'ultimatum del 28 novembre. Sarebbe stato dunque questo, così ricostruendo l'intero quadro diplomatico, a portare Trump a considerare "chiuso" lo spazio aereo venezuelano. A fronte di tutto questo, e nonostante la tensione fra i due Stati rimanga esplosiva, Maduro aveva poi chiesto un'ulteriore chiamata, poi svoltasi nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre (ora italiana). Telefonata su cui il tycoon non si è voluto sbilanciare troppo, definendola "normale, non risolutiva".

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