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Gaza, matrimonio collettivo di 54 coppie di palestinesi in abiti tradizionali sulle macerie di Khan Younis, gli sposi: "Portiamo speranza" - VIDEO

Tra le rovine di Khan Younis, 54 coppie palestinesi celebrano un matrimonio collettivo: un raro gesto di speranza e resilienza in una Gaza devastata dalla guerra

03 Dicembre 2025

Cinquantaquattro coppie di giovani palestinesi si sono sposati in un matrimonio collettivo nella giornata di martedì 2 dicembre a Khan Younis, nel sud di Gaza. I neo-coniugi hanno detto il loro sì fra le macerie e la devastazione del genocidio condotto da Israele, in abiti tradizionali, a testimoniare come ci sia "ancora speranza".

Gaza, matrimonio collettivo di 54 coppie di palestinesi in abiti tradizionali sulle macerie di Khan Younis, gli sposi: "Portiamo speranza"

Tra le macerie di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, 54 coppie palestinesi hanno celebrato martedì un matrimonio collettivo, un gesto di resilienza in un territorio devastato da due anni di genocidio. Tra loro Eman Hassan Lawwa, vestita con ricami tradizionali palestinesi, e Hikmat Lawwa, in abito scuro, che hanno sfilato mano nella mano lungo edifici crollati e strade segnate dai bombardamenti.

Nonostante tutto inizieremo una nuova vita”, ha detto Hikmat, aggiungendo la speranza che “questa sia la fine della guerra”. Per molti giovani, celebrare un matrimonio è diventato quasi impossibile negli ultimi anni, ma la fragile tregua ha permesso un timido ritorno di una tradizione centrale nella cultura palestinese, seppure in forme molto più sobrie rispetto al passato.

Il matrimonio collettivo, finanziato dall’organizzazione umanitaria emiratina Al Fares Al Shahim, ha offerto agli sposi anche un piccolo contributo economico e alcuni beni essenziali, un aiuto importante in un contesto in cui la maggior parte della popolazione è sfollata e vive tra carenze di cibo, acqua e riparo. Eman e Hikmat, come milioni di altri, sono stati costretti a lasciare le loro case e ora lottano per trovare anche solo una tenda in cui vivere.

Le celebrazioni hanno sfilato tra le rovine, tra auto decorate, bandiere palestinesi e musica diffusa tra la folla. Ma la gioia è rimasta intrecciata al dolore: Eman ha perso entrambi i genitori e altri familiari nel conflitto.

È difficile provare felicità dopo tanta sofferenza”, ha detto tra le lacrime, “Ma, se Dio vuole, ricostruiremo mattone dopo mattone”.

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