14 Ottobre 2025
(fonte: The Washington Post)
Un'impennata vertiginosa delle esportazioni di cavi in fibra ottica e di batterie agli ioni di litio dalla Cina direttamente verso Mosca, per approvvigionare i produttori di droni russi nel conflitto in corso contro l'Ucraina.
È questo il retroscena scoperto dal Washington Post ed emerso da analisi condotte su dati doganali, registri di spedizione e informazioni sulla catena di approvvigionamento tra Cina e Russia. Nonostante Pechino si sia sempre detta pubblicamente neutrale nel conflitto russo-ucraino, è chiaro già da tempo come il taciuto appoggio militare cinese a Mosca passi proprio attraverso i droni. Dopotutto, solo nel febbraio 2023 Der Spiegel rivelava come 100 droni ZT-180 fossero stati prodotti, testati e consegnati dall'azienda cinese Xìan Bingo Intelligent Aviation Technology direttamente nelle mani del Ministero della Difesa russo. Oggi, 14 ottobre, si viene a sapere che l'export di cavi in fibra ottica è quasi decuplicato tra luglio-agosto scorsi. Anche la fornitura di batterie al litio avrebbe subìto una brusca accelerazione a fronte degli ultimi sviluppi bellici. Tutti componenti-base essenziali per far funzionare i cosiddetti droni FPV (first-person view) cablati, droni controllati da sottili cavi di vetro pronti a srotolarsi in volo a distanze superiori ai 20 chilometri. Droni efficaci perché meno intercettabili dai sistemi di segnale radio e dunque più efficaci in caso di guerra elettronica. Nonostante dunque i produttori cinesi, che costituiscono l'80% del mercato globale di droni, affermano di aver ridotto notevolmente le esportazioni dirette dei droni appunto, permane quell'invisibile catena di rifornimento che riguarda i materiali necessari a costruire tali dispositivi.
L'esportazione di cavi in fibra ottica era già ai massimi livelli, da quanto emerge, nei mesi di maggio e giugno: se ne contavano tra i 119.000 e 130.000 fino ai 328.000 in agosto. Non solo. Sembra infatti che oltre alla Russia, la Cina abbia dato i cavi persino all'Ucraina, sebbene in maniera ridotta. Ciò che renderebbe la Cina appetibile nel mercato dei componenti per droni, rilanciano gli analisti, sarebbero i costi bassi nonché la capacità cinese di adattare le sue linee di produzione. L'uso dei droni a fibra ottica, il cui primo attacco sembra risalire al 5 ottobre a Kramatorsk, rappresenta così una delle nuove "frontiere" nella guerra tra Mosca e Kiev. A più riprese l'Unione Europea ha puntato il dito contro la Cina ritenendola un "facilitatore" della guerra del nemico inesistente russo contro Kiev.
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