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Gaza, Israele chiude valico Rafah e limita camion aiuti "fino a quando Hamas non restituirà corpi ostaggi", il movimento: "Stasera altre 4 salme", Trump: "Inizia fase 2"

A meno di 24 ore dagli accordi di tregua, Israele chiude Rafah e riduce gli aiuti a Gaza. Hamas denuncia una “violazione grave” del cessate il fuoco, ma restituirà altre salme

14 Ottobre 2025

Valico di Rafah

Valico di Rafah, fonte: X, @swiss

A nemmeno 24 ore dalla firma di "pace" a Sharm El Sheikh, tutto rischia di crollare di nuovo nella violenza genocida. Israele ha infatti accusato Hamas di non aver restituito tutte le salme degli ostaggi del 7 ottobre e, per questo, ha tenuto chiuso il valico di Rafah e ha limitato i camion degli aiuti umanitari diretti nella Striscia. Tel Aviv ha dichiarato: "Stop a tutto fino a quando i miliziani non riconsegneranno tutti e 24 cadaveri". Ma Hamas non ci sta: "Quella di Israele è una grave violazione dell'accordo di pace". Donald Trump, intanto, ha annunciato su Truth l'inizio della fase 2 del "piano di pace".

Gaza, Israele chiude valico Rafah e limita camion aiuti "fino a quando Hamas non restituirà corpi ostaggi", il movimento: "Stasera altre 4 salme", Trump: "Inizia fase 2"

Meno di un giorno dopo i proclami di pace pronunciati a Sharm El Sheikh, la fragile tregua tra Israele e Hamas rischia di crollare. Tel Aviv ha annunciato la chiusura, da mercoledì 15 ottobre, del valico di Rafah — unico punto di accesso tra la Striscia di Gaza e l’Egitto — e la riduzione del flusso di aiuti umanitari a 300 camion, invece dei 600 concordati. La decisione, riferisce l’emittente israeliana Channel 13, resterà in vigore “fino a quando Hamas non restituirà tutti i corpi degli ostaggi israeliani deceduti”.

Secondo Israele, Hamas avrebbe violato le clausole dell’accordo di cessate il fuoco, consegnando solo 4 delle 28 salme previste, dopo aver rilasciato i 20 ostaggi sopravvissuti. Ma da Gaza giungono spiegazioni diverse: i miliziani sostengono che molti corpi siano ancora sotto le macerie o nelle mani di altri gruppi armati, e che le operazioni di recupero siano ostacolate dalla devastazione prodotta dai bombardamenti. Nella serata di oggi, però, Hamas ha annunciato che consegnerà altri 4 cadaveri.

La chiusura di Rafah — prevista invece per la riapertura entro la settimana — rappresenta un duro colpo per la popolazione civile, che dipende quasi interamente dagli aiuti provenienti dal confine egiziano. Le Nazioni Unite e la Croce Rossa Internazionale hanno lanciato un appello urgente per riaprire tutti i valichi, denunciando il rischio di una catastrofe umanitaria.

Intanto, sul terreno, la tregua appare già violata. Al Jazeera riporta che almeno nove civili palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall’alba di oggi, mentre cercavano di tornare alle loro abitazioni a Gaza City e Khan Younis. Fonti del Ministero della Sanità locale parlano di 44 morti e 29 feriti nelle ultime 24 ore.

Hamas accusa Israele di aver fatto saltare l’accordo di pace con una rappresaglia che punisce la popolazione. Anche il Qatar, tra i principali mediatori, ammette che la seconda fase del piano di tregua è ora “in grave difficoltà”.

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