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Ue, lo sgarro di Michel a von der Leyen: esclusa dal vertice con Xi Jinping al G20

A giugno era stato il presidente della Commissione a non invitare il presidente del Consiglio europeo a un incontro col premier indiano Modi. I due, dal “sofagate”, sono ai ferri corti

10 Novembre 2022

Ue, lo sgarro di Michel a von der Leyen: esclusa dal vertice con Xi Jinping
 al G20

La prima volta era stata relegata su un divano. Il cosiddetto”sofagate”. Era l’aprile del 2021 quando il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, era stata snobbata dal il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante un incontro ad Ankara con Recep Tayyip Erdogan. I due, su una sedia, sotto ai riflettori. Lei, nell’ombra. “Mai più situazioni simili”, aveva detto von der Leyen dopo un incontro chiarificatore con Michel. Eppure, in fondo, il presidente della Commissione Ue non ha dimenticato quel fatto. E lo scorso giugno ha escluso Michel da un incontro con il primo ministro indiano, Narendra Modi, al G7 in Germania. Ripicca per ripicca: stavolta è stato il presidente del Consiglio Ue a non invitare von der Leyen a un summit col presidente cinese, Xi Jinping, in programma ai margini del prossimo G20 a Bali.

Ue, lo sgarro di Michel a von der Leyen: esclusa dal vertice con Xi Jinping al G20

Nei quasi tre anni trascorsi dall’inizio del loro mandato, i rapporti tra Michel e von der Leyen hanno subìto una rottura profonda, con il personale delle due istituzioni scoraggiato dal comunicare e i due leader che si sono boicottati a vicenda dagli incontri con rappresentanti stranieri. Il partenariato disfunzionale non sta solo incidendo sull’agenda legislativa e politica dell’Ue, che dipende da un delicato atto di equilibrio interistituzionale, ma minaccia anche di minare la posizione dell’Unione europea nel mondo. Durante il G20 si terrà il vertice tra Michel e Xi. Date le divisioni all’interno dell’Ue su come trattare con Pechino, con la Germania più che disponibile, si preannuncia un incontro cruciale. Ma Michel ha escluso von der Leyen dopo essere stato a sua volta non invitato al summit con Modi. Uno a uno, deve aver pensato il presidente del Consiglio europeo. Come se ormai all’interno delle relazioni diplomatiche di Bruxelles si giocasse una partita solo tra lui e von der Leyen.

Ue, lo sgarro di Michel a von der Leyen: esclusa dal vertice con Xi Jinping al G20

La Commissione è il braccio esecutivo del blocco dei 27, con la capacità di proporre leggi, mettendo il suo presidente al centro di quasi ogni iniziativa dell’Ue. Il Consiglio, al tempo stesso, è il luogo in cui i capi di Stato o di governo si incontrano per trasformare le proposte in legge. Sebbene il suo presidente svolga un ruolo di coordinamento, moderando il dibattito tra i veri decisori, la posizione è probabilmente più vicina a dove risiede il vero potere di Bruxelles. Insomma: l’uno non può state senza l’altro. E tra le due cariche dev’esserci massima collaborazione, quella che manca tra Michel e von der Leyen. Manca è un eufemismo. Perché ormai si è arrivati allo scontro. Durante la plenaria dell’Europarlamento a Bruxelles del 9 novembre, Michel ha usato l’espressione “calciare la lattina più in là lungo la strada non è più un’opzione” per spronare von der Leyen ad agire sulla crisi energetica senza perdere altro tempo a farneticare sul price cap. Mai, nell’Ue, era accaduto che un presidente del Consiglio europeo attaccasse un presidente della Commissione in maniera così diretta e in presenza fisica in aula.

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