24 Marzo 2022
fonte: Twitter @MediasetTgcom24
Nel pomeriggio di giovedì l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato la risoluzione sull'immediata cessazione delle ostilità in Ucraina. Si tratta di un documento non vincolante ma dall'alto valore politico e simbolico, atto a mostrare l'isolamento internazionale della Russia a seguito della guerra in Ucraina. A favore della risoluzione hanno votato 140 paesi, mentre gli astenuti sono stati 38, Cina compresa. Pechino continua a voler essere l'ago della bilancia della crisi in atto, senza schierarsi mai apertamente a favore della Russia ma nemmeno dalla parte dei paesi occidentali.
A votare contro la risoluzione sono stati Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea e Corea del Nord. Gli stessi paesi che votarono contro anche nella risoluzione dello scorso 2 marzo. Crescono invece i paesi astenuti, che passano da 35 a 38. La risoluzione approvata in giornata, che chiede "l'immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili", è quella dei paesi occidentali, dopo che mercoledì era stata respinta la bozza russa. In quell'occasione, Pechino aveva votato a favore della proposta di Mosca.
Nell'intervenire all'Assemblea generale, l'ambasciatore cinese all'Onu, Zhang Jun, ha spiegato che "I Paesi importanti non devono adottare un approccio semplicistico di amico o nemico, bianco o nero e non devono costringere nessun Paese a scegliere una parte", evidenziando il fatto che "i Paesi in via di sviluppo, che rappresentano la maggioranza nel mondo, non sono parti nel conflitto, non devono essere trascinati nella questione e costretti a soffrire delle conseguenze del conflitto geopolitico e delle rivalità delle potenze maggiori".
Nel frattempo i paesi riuniti nel vertice Nato si sono impegnati a "fornire più assistenza all'Ucraina, anche dal punto di vista militare". Respinta invece la richiesta di Kiev "dell'un per cento dei vostri 20mila carrarmati". Tuttavia, il segretario generale dell'Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, ha spiegato che saranno inviate in Ucraina: "armi anti carro, difese anti missili e droni, che si sono dimostrati molto efficaci". Stoltenberg ha poi precisato che la Nato schiererà quattro battlegroup sul fronte Est, in particolare in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Ungheria, ma non direttamente in Ucraina.
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