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Guerra in Ucraina? Non solo. Dalla Romania alla Lettonia, dall'Iraq al Sahel: tutte le missioni militari italiane

Il nostro paese è coinvolto in 34 missioni armate in 21 paesi al mondo. Non sempre si tratta di semplici missioni di peacekeeping

24 Marzo 2022

Afghanistan, nessuno si fida più della Nato. Si pensa a un esercito unico europeo

Esercito (fonte foto Lapresse)

Armi all'Ucraina? Sì, ma è solo la punta dell'iceberg del militarismo italiano che si cela sotto la facciata di pacifismo. Ma se su Kiev Giuseppe Conte si lamenta sul resto vige il silenzio. L'Italia è infatti presente in svariate missioni militari in giro per il mondo. La risposta positiva alla richiesta della Nato di inviare più militari per rafforzare il fianco est dell'Alleanza Atlantica daranno fiato all'operazione 'Enhanced Air Policing Area South' in Romania e sull''eFp Operazione Baltic Guardian' in Lettonia.

Non solo armi in Ucraina: 34 missioni militari italiane all'estero

Nella prima la task force 'Air Black Storm', all'aeroporto romeno di Mihail Kogălniceanu di Costanza, punta a rafforzare l'attività di sorveglianza svolta dall'Aeronautica romena. Nella seconda l'Italia, con il task group ''Baltic'', prende parte al dispositivo Nato con l'obiettivo di rafforzare la presenza sul fianco est dello spazio euro-atlantico.

Ma, come detto, è solo l'inizio. Si tratta solo di due delle 34 missioni internazionali che vedono l'Italia impegnata in 21 Paesi. Complessivamente, come consistenza massima annuale, si tratta di 9.449 unità di personale impiegato. Tra le missioni che vedono un contributo maggiore di militari impiegati, ci sono l'operazione Unifil-Mibil in Libano in ambito Onu, e l'operazione in Iraq-Kuwait 'Prima Parthica' con 1100 uomini. A queste si aggiungono l'operazione Mare Sicuro (754 unità di personale), con un dispositivo aeronavale nel Mediterraneo centrale anche in chiave anti terrorismo, l'operazione Kfor in Kosovo con 628 militari impiegati, la missione Eunavfor med - Operazione Irini (517 militari) per assicurare il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu che dal 2011 vietano il traffico di armi da e per la Libia. 

E ancora, la missione di assistenza e supporto Libia Miasit con un contributo di 400 unità, l'operazione Niger Misin, missione di assistenza e supporto, con 295 unità impegnate, e la 'Nato Standing Naval Forces', la forza navale di reazione immediata nel Mar Mediterraneo con 259 militari impegnati. Tra le altre missioni i nostri militari nel mondo sono schierati: in 117 a Gibuti per la base militare italiana di supporto (Bmis), 75 in Egitto con la Multinational Force and Observers (Mfo), 25 in Palestina nella 'Miadit 14' e 12 in Mali per l'European Union Training Mission (Eutm). Alle missioni nei teatri operativi all'estero si aggiunge poi l'operazione 'Strade Sicure' sul territorio nazionale con fino a 7050 militari impiegati. 

Proprio la missione in Sahel ha destato più di qualche perplessità, soprattutto perché a guida francese che proprio dal Mali è stata cacciata nelle scorse settimane perché non più benvoluta all'interno della sua tradizionale sfera di influenza nella Françafrique.
 
 

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