25 Ottobre 2025
Le fazioni palestinesi, fra cui una delegazione di Hamas, hanno accettato di affidare la gestione di Gaza a un comitato amministrativo di tecnocrati indipendenti per un primo periodo di transizione. Se la parte palestinese sta compiendo sforzi concreti di compromesso, lo stesso non si può dire di Israele.
Infatti, gli Stati Uniti hanno iniziato a sorvolare l'intera Striscia per motivi di "sicurezza", per vegliare sulla "tregua": proprio coloro che, a Gaza, non avrebbero potuto entrare militarmente. Un palestinese è stato ucciso nelle ultime ore da velivoli senza pilota israeliani.
Le principali fazioni palestinesi, tra cui Hamas, hanno concordato al Cairo di affidare temporaneamente la gestione della Striscia di Gaza a un comitato di tecnocrati indipendenti. La decisione, annunciata in una nota congiunta, prevede la creazione di un’amministrazione ad interim composta da residenti della Striscia, incaricata di occuparsi dei servizi essenziali e della gestione civile quotidiana.
L’accordo arriva nell’ambito di un più ampio dialogo nazionale per “proteggere il progetto nazionale palestinese e ripristinare l’unità interna”, come dichiarato da Hamas. Le fazioni hanno anche concordato una strategia comune per “rivitalizzare l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina” e riaffermarla come “unico rappresentante legittimo del popolo palestinese”.
Sul piano della sicurezza, gli Stati Uniti hanno avviato operazioni di "sorveglianza" con droni sulla Striscia di Gaza, in coordinamento con Israele, per monitorare il rispetto della fragile tregua mediata da Washington, Doha e Il Cairo. I velivoli senza pilota operano nell’ambito del nuovo Civil-Military Coordination Center istituito dal Comando Centrale statunitense nel sud di Israele.
Nonostante la tregua, la situazione resta tesa: un palestinese è stato ucciso nella serata di ieri in un attacco con droni israeliani nella zona di Deir al-Balah, nel centro di Gaza, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale Wafa. L’episodio rischia di mettere nuovamente alla prova l’accordo di cessate il fuoco e gli sforzi di mediazione internazionale per stabilizzare la regione.
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