16 Dicembre 2025
"Non siamo in guerra con la Russia; dopo 4 anni di guerra i 19 pacchetti di sanzioni che dovevano mettere in ginocchio Putin hanno messo in ginocchio le nostre economie, esercito europeo? Serve prudenza perché se non sono riusciti Hitler e Napoleone a piegare Mosca, difficilmente ci riusciranno Kallas, Macron, Starmer e Merz".
Pochi punti chiave quelli ribaditi dal vicepremier Matteo Salvini intervistato al programma televisivo Quarta Repubblica dal conduttore Nicola Porro su Rete 4 Mediaset. Pochi punti chiave ma precisi, che hanno squarciato il velo dell'ipocrisia europea e dei propositi irrealistici da mesi sostenuti dalla linea bellicista e guerrafondaia dell'Ue. Ribadendo di non essere né "putiniano, trumpiano, orbaniano", ma piuttosto "filo-italiano", il leader del Carroccio è tornato a battere sulla prudenza verso il riarmo, frenando sul continuo esborso di denaro alla "corrotta" Kiev, e tornando a mettere le "emergenze" del Paese nel loro corretto ordine di priorità. Ordine dove la presunta "minaccia russa" non figura.
"Io faccio il vicepresidente del Consiglio col voto degli italiani, faccio il ministro dei lavori pubblici cercando di fare e mettere in sicurezza strade, autostrade, ferrovie, ponti che servono agli italiani, non agli israeliani, ai russi e agli ucraini. Non faccio il tifo tra Putin o Zelensky, sono con la pace e sono con l'Italia" ha esordito il leader del Carroccio intervenendo in trasmissione con affermazioni lapidarie. "I 19 pacchetti di sanzioni che dovevano mettere in ginocchio Putin, hanno messo in ginocchio le economie occidentali e le bollette degli italiani, non Putin. A dicembre del 2025 dico prudenza prima di parlare di altre armi, del riarmo europeo, dell’esercito europeo". Perché le emergenze in atto non sono "un'improbabile invasione dei carri armati sovietici", ma piuttosto "i migliaia di clandestini da Sud e il fanatismo islamico".
Le parole di Salvini hanno raggiunto anche il Cremlino, dove la portavoce del ministero degli Affari Esteri Maria Zakharova ha sposato in pieno le posizioni ideologiche del vicepremier. Parole "indiscutibili" ha definito Zakharova quelle relative all'impossibilità europea di piegare la Russia, "il paragone è esatto, la conclusione è indiscutibile".
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