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Israele, Idf accende candele su menorah monumentali in territori occupati di Siria, Gaza e Cisgiordania, Ong: "Sfregio culturale" - VIDEO

Candele di Hanukkah accese da soldati israeliani a Gaza, in Cisgiordania e in Siria: tra simbolismo religioso, occupazione militare ed espansionismo stile "Greater Israel"

16 Dicembre 2025

Diversi soldati dell'Idf hanno eretto menorah di dimensioni monumentali per la festività ebraica di Hanukkah in territori occupati di Siria, Gaza e Cisgiordania. Diversi video di persone residenti hanno mostrato come gli israeliani abbiano acceso le candele sacre, mentre le Ong hanno denunciato uno "sfregio culturale".

Israele, Idf accende candele su menorah monumentali in territori occupati di Siria, Gaza e Cisgiordania, Ong: "Sfregio culturale"

Nel pieno di una "tregua" che continua a sapere di pulizia etnica a Gaza e mentre si intensificano operazioni militari, demolizioni e spostamenti forzati nei territori occupati, immagini di soldati israeliani intenti ad accendere le candele di Hanukkah nella Striscia, in Cisgiordania e in Siria hanno acceso un acceso dibattito internazionale. Non semplici celebrazioni religiose, ma gesti letti da molti come una deliberata dimostrazione di forza simbolica nei luoghi segnati dall’occupazione militare.

Fotografie e video diffusi sui social mostrano soldati israeliani con una menorah sul Monte Hermon, in Siria, all’interno di un’area che Israele controlla illegalmente dal 1967. Dopo il crollo del governo di Bashar al-Assad, Tel Aviv ha esteso ulteriormente la propria presenza militare nel sud della Siria, arrivando nel dicembre 2024 a occupare interamente la zona cuscinetto precedentemente pattugliata dalle Nazioni Unite. Un’espansione che rafforza accuse di annessione de facto e violazione del diritto internazionale.

Altre immagini ritraggono soldati israeliani mentre celebrano Hanukkah nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania occupata, un luogo da decenni simbolo di espropriazione, incursioni militari e repressione. Sui social, molti utenti hanno collegato questi gesti alla retorica del “Greater Israel”, interpretandoli come segnali ideologici oltre che militari.

Il tempismo delle celebrazioni appare particolarmente significativo. Avvengono infatti mentre Israele rilancia a livello internazionale una narrazione di vittimismo legata all’antisemitismo globale. Una strategia comunicativa che, secondo numerosi critici, cozza con la realtà quotidiana di violenza strutturale, dominio militare e sistematica negazione dei diritti dei palestinesi e di altri popoli sotto occupazione.

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