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Covid, New York revoca l'obbligo di mascherine al chiuso: in Uk stop alle restrizioni già a fine febbraio

La governatrice dello stato di New York Kathy Hochul ha revocato l'obbligo di pass vaccinale e di mascherine al chiuso. Verso la normalità anche nel Regno Unito, dove il governo punta a rimuovere le restrizioni entro fine febbraio

09 Febbraio 2022

Covid, New York revoca l'obbligo di mascherine al chiuso: in Uk stop alle restrizioni già a fine febbraio

fonte: Twitter @MichaelIntoccia

Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York, ha annunciato mercoledì la revoca degli obblighi restrittivi anti Covid, tra cui quello sulle mascherine al chiuso e sull'esibizione del certificato vaccinale. Circa 20 milioni di persone potranno dunque smettere di coprirsi il volto nei luoghi al coperto. Analoghe misure sono allo studio oltreoceano dal governo britannico, intenzionato a eliminare le restrizioni entro la fine di febbraio, mentre la Francia crede che tra marzo e aprile sarà possibile togliere il pass vaccinale. Provvedimenti che in qualche modo misurano inevitabilmente il nuovo corso dell'emergenza e probabilmente mettono in evidenza la coda, se non proprio la fine, della pandemia.

Covid, stop alle mascherine al chiuso a New York

La decisione della governatrice di New York è legata al diffondersi della variante Omicron del Covid, che dopo picchi di contagi sta facendo registrare un calo costante di infezioni. Al contempo decade l'obbligo per gli esercenti di chiedere la prova vaccinale ai clienti, in ristoranti e negozi. Per mesi New York ha imposto l'obbligo di mascherina al chiuso e il controllo dello status di vaccinazione all'ingresso dei locali. La mascherina al chiuso però dovrà ancora essere utilizzata nelle scuole e sui mezzi di trasporto pubblico come metropolitana, autobus e treni. New York si unisce dunque agli altri Stati a guida democratica, più severi nell'imporre le misure anti Covid, e che hanno iniziato in questi giorni ad alleggerire le misure, sia in considerazione dell'allentarsi dei contagi, ma anche per valutazioni politiche in vista delle elezioni del prossimo novembre.

Fauci: "Restrizioni presto una cosa del passato"

Intanto, intervistato dal Financial Times, Anthony Fauci sul Covid e sull'andamento dell'epidemia da coronavirus spiega. "Le restrizioni saranno presto una cosa del passato". L'immunologo e direttore del National Institute of Health si dichiara ottimista per il breve periodo e si dice "certo di una uscita da una fase pandemica vera e propria verso una situazione in cui le decisioni saranno prese a un livello locale. Inoltre, le persone decideranno da sole come comportarsi con il virus".

"Non c'è modo di eradicare questo virus, ma spero che ci stiamo avvicinando a un momento in cui avremo abbastanza persone vaccinate e abbastanza persone protette dopo aver preso il Covid che le restrizioni diventeranno una cosa del passato" spiega, e quanto alle dosi di richiamo: "Dipende dal soggetto: una persona normale, un trentenne in salute, senza patologie pregresse, potrà fare il booster una volta ogni quattro cinque anni".

Stop alle restrizioni anche in Regno Unito e Francia

Decisioni analoghe a quelle prese a New York sono quelle allo studio al momento in Regno Unito. Qui infatti il governo di Boris Johnson sarebbe intenzionato ad anticipare la fine delle restrizioni inizialmente prevista per il prossimo 24 marzo. La nuova data di ritorno alla normalità sarà dunque verso la fine di febbraio. Nell'annunciare ciò, il primo ministro britannico ha tuttavia evidenziato che per andare avanti con le riaperture deve mantenersi stabile l'attuale "trend incoraggiante" che ha visto un costante calo dei contagi e dei ricoveri in ospedale durante queste ultime settimane.

Dall'altro capo della Manica invece, il governo di Parigi ritiene vi siano buoni "motivi per sperare" che tra "fine marzo e inizio aprile si possa revocare il pass vaccinale". Vale a dire l'equivalente transalpino del nostro Green pass. Ad annunciarlo è stato il portavoce dell'esecutivo, Gabriel Attal, a margine del consiglio dei ministri. Anche in questo caso le intenzioni delle istituzioni sono dettate dal miglioramento della situazione epidemiologica registrato in tutto il continente.

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