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Manovra 2026 da 18 mld € approvata in Cdm, taglio Irpef da 35 a 33%, 20 € di aumento per le pensioni minime, tutte le misure

Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra finanziaria e ora il testo passa al Parlamento: buona parte delle misure annunciate sono presenti, ma spesso in forma diluita rispetto alle aspettative

17 Ottobre 2025

Manovra 2026 da 18 mld € approvata in Cdm, taglio Irpef da 35 a 33%, 20 € di aumento per le pensioni minime, tutte le misure

Salvini, Meloni e Tajani, fonte: imagoeconomica

La manovra 2026 da 18 miliardi di euro è stata approvata in Cdm. Via libera del Consiglio dei ministri alla legge di bilancio del governo Meloni, che passa ora in Parlamento. Si tratta di una finanziaria relativamente contenuta rispetto al passato, da 18,7 miliardi di euro. Presenti il taglio dellIrpef e la detassazione dei premi, edulcorate la rottamazione delle cartelle e la sterilizzazione dellaumento delletà pensionabile.

Manovra 2026 da 18 mld € approvata in Cdm, taglio Irpef da 35 a 33%

Il Governo ha confermato quasi totalmente le aspettative sulla manovra finanziaria 2026. La parte più importante della legge di bilancio per il 2026 sarà quella che agirà sulla tassazione dei salari. LIrpef per il ceto medio sarà diminuita del 2%, ma lo scaglione interessato, quello tra 35.000 e 50.000 euro annui, non sarà allargato a 60.000. Diminuisce in maniera sensibile la tassazione per gli aumenti e i premi sugli stipendi dei dipendenti. I premi di produzione saranno tassati all1% fino a 5.000 euro, rispetto al 5% precedente che si applicava solo fino a 3.000 euro. Per gli aumenti garantiti dai rinnovi contrattuali, invece, lIrpef scenderà al 10%.

20 € di aumento per le pensioni minime

Due gli interventi sulle pensioni. Letà pensionabile aumenterà, ma in maniera graduale: invece di tre mesi in più nel 2027, sarà di un mese allanno a partire dal 2027 fino al 2029. Approvato anche un aumento di 20 euro delle pensioni minime. Per le famiglie, lIsee non conteggerà più le case con valore catastale sotto i 100.000 euro, e quelle tra i 300.000 e i 400.000 euro a valore di mercato. Confermato anche il bonus mamme lavoratrici da 40 euro al mese, con la possibilità di aumentarlo fino a 60.

Prorogati bonus edilizi

Prorogati anche per il 2026 i bonus edilizi. Lo sconto sarà del 50% sulle ristrutturazioni delle prime case e del 36% su quelle delle seconde case, fino a un massimo di spesa di 96.000 euro. Avrebbero dovuto abbassarsi rispettivamente al 36% e al 30%.

Rottamazione delle cartelle

Confermata anche la Rottamazione delle cartelle, anche se limitata. Le rate in cui sarà possibile pagare il proprio debito con il fisco saranno 108 rate mensili (9 anni), senza multe o interessi, ma a patto che sia stata presentata regolare dichiarazione dei redditi e non si sia riusciti a pagare le tasse su quanto dichiarato.

Infine, confermato anche lintervento sulla sanità, volto soprattutto allassunzione di medici e infermieri. Sarà finanziato con un aumento dellIrap regionale a banche e assicurazioni.

Le coperture sulla manovra

Prima dell'approvazione in Cdm la maggioranza aveva trovato un accordo per le coperture della manovra finanziaria. Subito 4,5 miliardi dal gettito, buona parte del quale da banche e assicurazioni. Uno schema che si ripeterà per un totale di 11,5 miliardi in tre anni. Sono previsti 2,3 miliardi di tagli chiesti ai ministeri e 5 miliardi ricavati dalla rimodulazione del Pnrr.

Il contributo più importante alle coperture della manovra arriverà da banche e assicurazioni, che copriranno la maggioranza dell’extragettito richiesto dal governo non solo per il 2026, ma fino al 2028. Dovrebbe trattarsi di 4,5 miliardi per il prossimo anno, realizzati tramite uno sblocco delle risorse accumulate in riserva.

Le banche e le assicurazioni pagheranno una tassa ridotta, dal 40% al 27,5%, per redistribuire gli utili invece di metterli a riserva. Questo dovrebbe invogliare gli istituti a reinserire il denaro sul mercato e, al contempo, fruttare fondi allo Stato. Inoltre, sarebbe previsto un aumento dell’Irap regionale del 2%, fino al 6,65%, per gli istituti di credito, anche in questo caso per tre anni.

Di rilievo anche la rimodulazione del Pnrr. Il cambio di destinazione di parte dei fondi europei, concessi a fondo perduto o in prestito con oneri molto bassi dall’Ue, varrà circa 5 miliardi di euro. Insieme al contributo delle banche, questo porta le coperture a 9,4 miliardi di euro.

Si arriva a 11,7 miliardi con uno sforzo chiesto dal Ministero dell’Economia agli altri dicasteri. Il prossimo anno dovranno risparmiare 2,3 miliardi di euro e proseguire negli anni successivi, fino ad arrivare a 3 miliardi nel 2028.

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