09 Ottobre 2025
Irpef, fonte: imagoeconomica
Il Governo ha ipotizzato l’introduzione di un’Irpef al 10% sugli aumenti contrattuali nella manovra 2026. L’esecutivo punta a incentivare in questo modo i rinnovi, che sono da tempo fermi, in particolare quello del contratto dei metalmeccanici, tra i più importanti contratti nazionali in vigore nel Paese.
Il piano sarebbe quello di applicare questa aliquota a partire dal 2026, con adeguamenti automatici all’indice di inflazione IPCA in caso di mancato rinnovo entro 24 mesi dalla scadenza. La tassazione sarebbe fissa e non si limiterebbe soltanto agli aumenti derivanti dai rinnovi.
Sarebbero infatti coinvolti anche i premi di risultato, da 3.000 a 4.000 euro, i fringe benefit e gli altri strumenti di welfare aziendale (in questo caso da 1.000 a 2.000 euro per chi non ha figli a carico e da 2.000 a 4.000 euro per chi invece ne ha). Inoltre, sarebbe applicata un’aliquota del 10% anche sulle ore di straordinario, sul lavoro festivo e su quello notturno. In questo caso sarebbe posto un limite al raggiungimento dei 4.000 euro lordi.
Con queste misure, il Governo vorrebbe raggiungere contemporaneamente due obiettivi. Il primo sarebbe quello di aumentare gli stipendi italiani, che soffrono di una mancanza di crescita cronica da circa trent’anni. L’altro è quello di incentivare i rinnovi contrattuali, permettendo alle aziende di offrire a lavoratori e sindacati remunerazioni migliori approfittando della tassazione agevolata.
Questo dovrebbe facilitare le trattative, in particolare quella per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. In settimana si è svolto l’incontro tra Federmeccanica, Assistal e le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm per tentare di proseguire nel dialogo e raggiungere un accordo. Le parti si aggiorneranno nuovamente tra il 15 e il 17 ottobre, nel tentativo di arrivare a un’intesa definitiva. Proprio attorno a quelle date, il Governo vorrebbe presentare la Manovra.
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