09 Ottobre 2025
Unicredit
Nuovi scenari si aprono nel panorama bancario e assicurativo italiano. UniCredit sta valutando nuove opzioni strategiche nel comparto della bancassurance, con un occhio alla possibile conclusione dell’attuale partnership con Allianz – prevista per il 2027 – nel segmento Danni. In questo contesto, emerge con forza il nome di Unipol, con cui potrebbe prendere forma una nuova alleanza.
L’istituto guidato da Andrea Orcel avrebbe infatti attivato una struttura interna dedicata al settore assicurativo, segnale di un interesse concreto e crescente per il comparto. UnipolSai, in forte crescita (+2,01% a 18,75 euro), viene vista come un partner strategico, anche alla luce del ruolo centrale assunto nel controllo di Bper, e della recente acquisizione di Banca Popolare di Sondrio. Un’operazione, quest’ultima, che rafforza la presenza del gruppo emiliano in territori di forte interesse per UniCredit.
In Borsa, i movimenti non sono passati inosservati: UniCredit cede lo 0,57% a 63,16 euro, mentre Unipol guadagna terreno. Più cauti i titoli di Generali (+0,55% a 32,83 euro), altro protagonista potenziale del risiko. Il gruppo triestino è attualmente impegnato in trattative con Natixis, che però – secondo diversi osservatori – potrebbero non andare a buon fine. In tal caso, anche Generali potrebbe cercare una sponda bancaria italiana, sebbene la presenza di Mps e il peso di Mediobanca (13% del capitale) complichino lo scenario.
Gli analisti di Intermonte vedono positivamente l’eventuale intesa tra UniCredit e Unipol, definendola "una buona notizia" per il gruppo assicurativo, che resta interessante anche per multipli e prospettive industriali. Tuttavia, precisano, se la collaborazione si limitasse al ramo Danni, gli effetti sarebbero contenuti. Più rilevante, invece, un’estensione al settore Vita, dove i margini e il potenziale di sviluppo sono maggiori.
Intermonte segnala inoltre le complessità legate a un eventuale ingresso di UniCredit nell’azionariato di Unipol o di Bper, per ragioni di governance: l’attuale assetto garantisce infatti alle cooperative azioniste un controllo stabile e un’influenza significativa, che rischierebbe di essere diluita in caso di integrazione con un gruppo di dimensioni maggiori.
Il giudizio degli analisti resta comunque ottimista: rating “Outperform” confermato, con target price a 21 euro.
Sul fronte bancario resta caldo anche il dossier Banco BPM (-1,74% a 12,70 euro), sempre più al centro delle ipotesi di aggregazione. Secondo indiscrezioni di mercato, il gruppo milanese potrebbe finire orbitato nel polo che ruota attorno a Mps e Mediobanca, a meno di un accordo alternativo con Crédit Agricole Italia. Ma l’operazione, spiegano fonti finanziarie, presenta numerose criticità da superare.
Intanto, la possibile alleanza tra Unipol e UniCredit si candida a diventare uno dei fronti più interessanti della nuova stagione del risiko, segnando l’evoluzione di un modello di bancassurance sempre più strategico per presidiare la gestione del risparmio e il mercato retail.
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