03 Dicembre 2024
L’uscita di Carlos Tavares da Stellantis, annunciata dopo il brusco calo delle vendite del gruppo negli Stati Uniti, ha colto di sorpresa il mondo dell’industria automobilistica. Il manager portoghese potrebbe incassare una buonuscita vicina ai 100 milioni di euro, una cifra che ha immediatamente acceso il dibattito, soprattutto se vista in contrapposizione al calo della capitalizzazione dell'azienda negli ultimo 8 mesi (-€52 miliardi). Stellantis smentisce affermando che le cifre siano molto lontane dalle realtà.
A incidere sull'importo sarebbe proprio l'uscita anticipata. Secondo alcune valutazioni, il manager avrebbe percepito uno stipendio annuale di circa 40 milioni di euro negli ultimi anni. Per questa cifra è stato definito il manager del settore automobilistico più pagato al mondo.
La buonuscita di Carlos Tavares merita un’analisi più approfondita, dato che oltre il 90% di questa cifra è legata a bonus variabili basati sulle performance aziendali. E i numeri parlano chiaro: durante il suo mandato, Stellantis ha ottenuto risultati di rilievo, con profitti complessivi di circa 60 miliardi di euro e ricavi che hanno raggiunto i 190 miliardi tra il 2021 e il 2023. La redditività del gruppo, inoltre, si è posizionata tra le più alte del settore automotive.
Tuttavia, l’euforia degli anni recenti si è affievolita con un 2024 segnato da difficoltà, e il 2025 non si prospetta come un anno di ripresa immediata. Questo cambio di prospettiva rende ancora più interessante il dibattito sull’equità e la sostenibilità di compensi così elevati, soprattutto in un contesto economico che evolve rapidamente.
Stellantis smentisce affermando che "le cifre riportate dai media sui termini finanziari delle dimissioni di Tavares, che sono molto imprecise e lontanissime dalla realtà. L'azienda non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, dirigenti compresi, se non nei casi previsti dalla legge nel rispetto della loro privacy, mentre è tenuta a rendere nota la retribuzione dei propri amministratori delegati nella relazione annuale sulle retribuzioni della società". L'azienda spera così di mettere la parole fine alle illazioni e voci sull'assegno da riconoscere all'ex Amministratore delegato.
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