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Stellantis, crollo in borsa dopo le dimissioni di Tavares (-6,3%), deleghe ad un comitato esecutivo presieduto da John Elkann, al via il toto nomi

Tra i possibili successori Olivier François, Jean-Philippe Imparato ed  Edouard Peugeot , in testa Luca De Meo, attuale CEO Renault, mentre ripartono le voci di una possibile fusione proprio con la casa francese

02 Dicembre 2024

Stellantis, crollo in borsa dopo le dimissioni di Tavares (-8%), deleghe ad un comitato esecutivo presieduto da John Elkann, al via il toto nomi

Con le dimissioni di Carlos Tavares, il titolo di Stellantis crolla in borsa. Si apre una fase di profonda riflessione per Stellantis. Quale strategia industriale e di prodotto sceglierà il suo successore? È sostenibile la presenza di 15 marchi, alcuni dei quali registrano vendite marginali? Questi interrogativi emergono in un momento cruciale per il settore automotive, colpito in Europa da una crisi senza precedenti, tra il calo delle vendite e l’incertezza normativa.

Tutti i poteri a Elkann

È fondamentale il ruolo di Elkann, che ha avviato il processo di selezione per un nuovo CEO in linea con le aspettative degli azionisti e che avverrà entro metà 2025. Nel frattempo a reggere le fila sarà un comitato esecutivo guidato dal presidente di Stellantis John Elkann.

“Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo comitato esecutivo ad interim, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo ceo” ha dichiarato Elkann. "Siamo grati a Carlos per il suo impegno costante in questi anni e per il ruolo che ha svolto nella creazione di Stellantis, in aggiunta ai precedenti rilanci di Psa e di Opel, dando avvio al nostro percorso per diventare un leader globale nel settore. Intendo mettermi subito al lavoro con il nostro nuovo Comitato Esecutivo ad interim, con il supporto di tutti i nostri colleghi di Stellantis, mentre completiamo il processo di nomina del nuovo ceo. Insieme garantiremo la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e di tutti i suoi stakeholders"

E’ stato proprio il presidente del gruppo a comunicare la notizia delle dimissioni alla premier Gorgia Meloni e al presidente della repubblica Sergio Mattarella. Elkann ha mostrato un approccio rinnovato e avrà la possibilità di valutare ulteriori accordi industriali, come una possibile fusione con Renault.

Il toto-nomine 

La successione di Tavares apre la strada a diverse ipotesi. Tra i candidati interni spiccano Olivier François e Jean-Philippe Imparato, ex Ad di Alfa Romeo e da ottobre chief operating officer Enlarged Europe di Stellantis e Ceo di Pro One, e di Edouard Peugeot, figlio dell'attuale presidente di Peugeot Invest, e con un passato in JPMorgan e TowerBrook. 

Al momento il nome più accreditato sembra essere quello di Luca de Meo, attuale CEO di Renault e promotore del progetto “Airbus dell’automotive”, nonché Presidente dell'ACEA (Associazione Costruttori Automobilistici Europei).

I membri del Comitato 

Stellantis ha dichiarato che il Comitato Esecutivo ad Interim (IEC) sarà incaricato di guidare e supervisionare la società in rappresentanza del Consiglio di Amministrazione.

Il comitato sarà presieduto da John Elkann e includerà i seguenti membri, ciascuno con responsabilità specifiche:

  • Xavier Chéreau: Risorse umane e patrimonio
  • Ned Curic: Ingegneria e tecnologia, software e Free2Move.
  • Arnaud Deboeuf: Produzione e catena di approvvigionamento
  • Antonio Filosa: Regioni Nord e Sud America; marchi Chrysler, Dodge, Jeep, Ram; organizzazione Design North America, incluso Maserati Design
  • Béatrice Foucher: Pianificazione
  • Jean-Philippe Imparato: Mercato Europa allargata; marchi Pro One, Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Lancia, Opel e Peugeot
  • Douglas Ostermann: Finanza
  • Maxime Picat: Acquisti, qualità fornitori; regioni Medio Oriente, Africa, India, Asia Pacifico, Cina; Leapmotor International
  • Philippe de Rovira: Gestione affiliati

Possibile fusione con Renault

Le dimissioni di Tavares hanno riacceso le speculazioni su una possibile fusione di Stellantis. Tra le ipotesi più discusse emerge il nome di Renault, una realtà significativamente più piccola rispetto a Stellantis (valutata 10 miliardi di euro contro i 70 miliardi di Stellantis). Entrambe le aziende condividono la partecipazione del governo francese: il 15% in Renault e il 6,2% in Stellantis. Il presidente Macron sembrerebbe favorevole a questa prospettiva, ma finora le due società hanno sempre negato tale possibilità. Un altro candidato menzionato per una possibile fusione è BMW

Le sfide del nuovo CEO

Il successore di Tavares avrà il compito di affrontare una serie di nodi crucial tra cui la razionalizzazione dei marchi: alcuni brand, come DS e Lancia, appaiono fragili sul mercato europeo, mentre Abarth ha mostrato limiti nella sua versione elettrica. Anche il destino di Maserati potrebbe essere messo in discussione, con la possibilità di una cessione. Al contrario, marchi come Peugeot, Jeep e Fiat mostrano solidità grazie a nuovi modelli in arrivo, inclusi veicoli made in Italy. Potenziamento delle piattaforme tecnologiche: Stellantis può contare su tre piattaforme modulari multi-energia (STLA Medium, Large e Frame) già operative e una quarta (Small) in fase di sviluppo. A queste si aggiungono tecnologie avanzate dai partner cinesi di Leapmotor, in particolare nel campo dei powertrain REEV (Extended Range Electric Vehicles), una soluzione interessante in questa fase di transizione. Punto di fondamentale importanza è il rilancio delle vendite: modelli come la nuova Citroën C3 e la Fiat Panda, attesa nel 2025, promettono di rilanciare le performance del gruppo. Entrambi i veicoli, basati sulla piattaforma Smartcar voluta da Tavares, saranno disponibili anche in versione elettrica e si posizionano nella fascia di prezzo più accessibile, un fattore strategico per conquistare il mercato.

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