20 Dicembre 2022
fonte pixebay
Di ieri la notizia dell'accordo dell’Unione Europea ha trovato un accordo sul Price Cap. Il Consiglio Energia ha fissato un tetto al prezzo pari a 180 euro per megawattora. Ma quando verrebbe applicato? Il meccanismo impone che il prezzo debba restare fisso per 3 giorni consecutivi, ma la differenza di prezzo con il Gnl dovrà essere superiore a 35 euro.
Se però i paesi Ue hanno trovato l'accordo sul prezzo, altri hanno detto sì Con riserva come la Repubblica Ceca. l’Ungheria ha votato contro, Olanda e Austria si sono astenute. Ma secondo gli esperti c’è di più: l’applicazione non sarà facile, i mercati non lo accetteranno. Mentre di veri effetti sul prezzo non se ne vedranno, se non in prospettiva. E soprattutto: le bollette non diminuiranno, si prevede un nuovo aumento già a gennaio 2023. Con la prospettiva che soltanto un taglio dei consumi potrà aiutare a calmierare i prezzi e a cancellare la dipendenza dalla Russia.
Il Price Cap voluto nell'accordo dei Paesi riuniti al Consiglio europeo dell'Energia, prevede un elemento dinamico riferito al prezzo medio del Gnl. Per tutelare l’attrattività del mercato energetico continentale e scongiurare la fuga delle forniture verso l’Asia.
Se il tetto massimo è 180 euro al megawattora, la differenza dello spread di 35 euro sopra il GNL è la condizione perché il Cap venga applicato. Naturalmente la differenza va calcolata tra il prezzo del gas sull’indice di riferimento Ttf di Amsterdam e il prezzo medio sugli altri mercati globali, questi devono superare una differenza di 35 euro per tre giorni lavorativi di fila.
Per questo si parla di "limite di offerta dinamica" fissata a 145 euro. Si tratta in pratica di un "tetto minimo" che sarà applicato anche se il prezzo del GNL dovesse essere inferiore a questa soglia. Il tetto rimarrà alla somma di 145 euro e 35 euro, ovvero 180 euro a megawattora. Nell’ordine:
Come segnala La Stampa, con il cap al gas i prezzi per l’utente medio non si tradurranno in risparmi immediati. Nel breve tempo il prezzo del gas per l'utente potrebbe anche aumentare. Gia Il Giornale d'Italia aveva segnalato che un cap a 200 euro (questa fu la prima proposta al Consiglio Ue) sarebbe stata il +1000% rispetto ai prezzi di gennaio 2021. Ma il tetto è stato fissato volutamente in alto perché si stima che senza gas russo, nell'ottobre 2023 i contratti stipulati potrebbero andare verso i 400 euro mWh.
Il presidente dell’Autorità per l’Energia Stefano Besseghini ha infatti spiegato ieri che a gennaio 2023, "per quanto riguarda l’energia elettrica tutto sommato non ci saranno aumenti perché il trimestre è stato con prezzi medi relativamente bassi". Mentre il discorso sul gas è diverso. La formazione del prezzo ci sarà tra 15 giorni.
E sicuramente le tariffe del metano "risentiranno del fatto che adesso entriamo nella parte vera dell’inverno in cui le temperature sono più rigide e la domanda è più alta". Anche se "gli stoccaggi non sono messi malissimo, questo non ci metterà al riparo da un rincaro". Il tetto a 180 euro, secondo il presidente di Arera è "sicuramente più basso di quello con cui si era cominciata la discussione. Ma rimane alto rispetto ai prezzi industriali. Vediamo come reagisce il mercato e che effetti si determineranno nel medio periodo. Certamente in qualche maniera gli scambi saranno mitigati".
L’economista Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, spiega che il limite dinamico è una sorta di correttivo. Lo fa in un'intervista a il Quotidiano Nazionale e afferma: "Non sarà con il Price Cap che l’Ue risolverà l’emergenza". Perché è lontanissimo dalla media degli ultimi anni (20 euro). E perché potrà aiutarci a evitare fiammate nell’immediato. In pratica si ammette che, anche se abbassato di 200 euro, il cap al gas evita sì le fiammate di ottobre, ma rende comunque le bollette pesanti per i consumatori.
Ma senza effetti concreti sulle bollette: "Occorrerebbe, invece, militarizzare la crisi, come abbiamo fatto per il Covid, con interventi massicci. In Italia, ad esempio, non possiamo discutere per mesi per fare un rigassificatore o per aumentare la produzione nazionale di gas o per aprire qualche centrale a carbone in più. Serve tutto immediatamente. E, forse, serve anche un po’ di recessione".
Tabarelli spiega anche che "l’obiettivo è di applicare i limiti solo ai “futures”, ai contratti a termine, quelli scambiati nelle borse istituzionalizzate come Ice. Tuttavia più di due terzi degli scambi sono fuori, sull’Over the Counter, sull’Otc, a cui non si applicherebbero i massimi. Intanto, il Qatar fa la voce grossa sull’inchiesta sui fondi nel parlamento europeo, mentre noi ci accapigliamo su dove fissare un tetto che faremo comunque fatica ad applicare".
Per Tabarelli l'unica strada è eliminare i bonus e tagliare i consumi, ma parallelamente puntare sull'energia alternativa.
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