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Reddito di cittadinanza, ministero Lavoro: "Contratti navigator non prorogabili"

Il ministero del Lavoro: "In relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre, si precisa che detti contratti non sono prorogabili"

01 Novembre 2022

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Reddito di cittadinanza (Fonte: imagoeconomica)

I contratti dei navigator non sono prorogabili. Lo ha precisato il ministero del Lavoro in una nota, in relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore sulla possibilità di una proroga dei contratti scaduti lo scorso 31 ottobre. Sul tema e nell’ambito delle attività di coordinamento, è stata avviata - precisa il ministero - una mera attività ricognitiva tra le Regioni. Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero.

Ministero Lavoro: "Contratti navigator non prorogabili". La nota ufficiale

"In relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre, si precisa che detti contratti non sono prorogabili". Lo puntualizza una nota del ministero del Lavoro, replicando ai rumor sulle intenzioni del governo di prorogare di due mesi i contratti dei navigator scaduti il 31 ottobre. "Sul tema e nell’ambito delle attività di coordinamento, è stata invece avviata una mera attività ricognitiva tra le Regioni. Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero", specifica la nota.

Il nodo dei 1.500 navigator 

Il ministero ha risposto alle voci che sostenevano come il governo stesse valutando una ulteriore proroga dei contratti dei navigator, scaduti da ultimo il 31 ottobre. Proprio sulla quesitone della collocazione di circa 1500 navigator, (538 con collaborazioni cessate tra maggio e agosto e 958 scaduti il 31 ottobre), i sindacati, secondo quanto si apprende, avevano chiesto un incontro al ministro del Lavoro, Marina Calderone, all'indomani del suo insediamento.

A fine aprile era scaduto il loro contratto di cococo. In 1.618 sono stati ricontrattualizzati da Anpal servizi per altri due mesi dal primo giugno al 31 luglio (il loro datore di lavoro sin dal 2019), come previsto dal Dl Aiuti. Le Regioni potevano prorogarli per altri tre mesi, fino al 31 ottobre, ma a carico delle risorse assegnate alle Regioni per rinnovare i centri per l’impiego. Cinque Regioni - Lombardia, Veneto, Campania, Piemonte e Umbria - hanno detto no: in 538 sono tornati a casa. Le altre hanno scelto la proroga fino al 31 ottobre.

Tre regioni, Mosile, Basilicata e Sicilia, vorrebbero andare oltre, fino a fine anno, perché non hanno ancora completato i concorsi per assumere nuovi addetti ai centri per l’impiego.

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