05 Ottobre 2022
Dopo le discussioni in merito al Reddito di Cittadinanza introdotto dal Movimento 5 stelle e che influisce sul bilancio statale a deficit, il duo Draghi-Meloni, che questa mattina ha annunciato di voler intervenire immediatamente sul caro bollette, propone di sostenere gli operatori elettrici attraverso l'impiego del fondo Sace: le morosità di chi non può pagare andrebbero quindi ripianate attraverso una sorta di "Reddito di Bolletta" con cui andremmo ad aumentare il deficit del bilancio statale.
Ma come verrebbe realmente impiegato il fondo Sace? L'idea proposta dal duo Draghi-Meloni è quella di una moratoria per le bollette non pagate, sia per le famiglie morose che per le imprese energivore, con la garanzia statale per evitare la chiusura di rifornimento di luce e gas in caso di almeno sei mesi di bollette non pagate. Per poterlo fare Meloni propone di usare il fondo Sace che andrebbe a ripianare, non la singola utenza, ma direttamente l'ammanco dichiarato dagli operatori elettrici che dovrebbero quindi procedere all'azzeramento del debito. Non è tuttavia chiaro se questo possa essere rateizzato in un secondo momento dall'utente finale, secondo la proposta approdata sul tavolo pare che il fondo Sace debba semplicemente ripianare gli ammanchi degli operatori creando così un aumento del deficit. SACE è l’acronimo di Sezione speciale per l’Assicurazione del Credito all’Esportazione, controllata dal MEF.
Secondo la proposta del duo Draghi-Meloni il fondo andrebbe allargato anche anche alle piccole imprese di fornitori di energia, a rischio crac per l’insostenibilità dei costi a fronte dell’aumento di clienti insolventi. Come infatti sostenuto da Carlo Stagnaro, presidente dell'Istituto Bruno Leoni, se l'Italia adottasse il "Piano Truss" ci sarebbe un crack elettrico avendo l'Italia molti più operatori di energia rispetto all'Inghilterra e dal momento che in Inghilterra si sono registrati circa 50 fallimenti in questo settore. Tuttavia la proposta della Meloni è quella di usare un fondo ministeriale per ripianare le morosità degli italiani e delle imprese, come alternativa ai rincari dovuti all'abbandono del gas russo.
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