30 Agosto 2022
Il teleriscaldamento: una tecnologia che dovrebbe garantire, almeno a livello teorico, prezzi più vantaggiosi e un maggiore impiego delle fonti rinnovabili. Dunque, fino a poco fa, sarebbe stata considerata una scelta lungimirante ed economicamente vantaggiosa. Invece è avvenuto il contrario: un raddoppio del prezzo, passato da 10,8 (nel 2020-2021) a uno scandaloso 20 euro a metro cubo (2021-2022). Ben 220.000 milanesi che hanno scelto questo sistema, con la speranza forse di risparmiare, si troveranno dunque a fare i conti con una ulteriore stangata.
Pesano, dunque, le difficoltà causate dalla guerra in Ucraina, e il conseguente rincaro dell'energia che sta mettendo a dura prova l'economia nazionale ed europea. Tuttavia, per chi ha scelto il teleriscaldamento c'è anche una beffa: sono esclusi dagli sgravi fiscali indirizzati all'elettricità e al gas naturale.
Beppe Sala, sindaco di Milano, ha tentato di opporsi a questa misura del governo, coinvolgendo gli omologhi di Brescia, Torino e Varese nella firma di una lettera aperta indirizzata ai ministri Franco, Cingolani e Giorgetti, ricordando che per gli utenti del teleriscaldamento non è stato fatto nulla di paragonabile, ad esempio, alla riduzione del 5% di IVA per il gas naturale. Nella lettera vi è quindi l'accusa di disincentivare volutamente un sistema "virtuoso" come quello del teleriscaldamento: «Oltre a una ingiustificata disparità di trattamento di famiglie, imprese, enti, si andrebbe a creare una sostanziale disincentivazione del teleriscaldamento, in netto contrasto con gli obiettivi ambientali del settore del riscaldamento e raffrescamento».
Al momento, la lettera non ha avuto risposta: in compenso, A2A Calore e Servizi è riuscita a bloccare il prezzo per l'ultimo trimestre dell'anno, per un risparmio di circa 50 euro. Intanto, sta venendo organizzata una raccolta di firme promossa dall'associazione Ambiente e Energia, volta a modificare i parametri dell'algoritmo che determina il prezzo.
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