11 Luglio 2022
fonte: Imagoeconomica
Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente dell'Università Bocconi, in un'intervista esclusiva per Il Giornale d'Italia:
"Sull'impasse che sta affrontando Generali, non possiamo che essere ottimisti per tre ragioni: la prima è che stiamo parlando di una realtà che è una guida per il nostro sistema economico, ancora prima che finanziario. É necessario trovare responsabilmente una quadra, perché ci troviamo davanti a un faro sotto il profilo della guida di molte realtà industriali, di servizio e finanziarie che passano attraverso il crocevia Mediobanca, Unicredit e Generali.
Generali ha un presidente, Andrea Sironi, che ha le competenze, il credito personale e la visibilità di lungo periodo che gli consentiranno di mediare rispetto a esigenze difformi all’interno del consiglio dei rappresentanti. Se dovessi trovare un parallelismo, mi sembra che Sironi sia il Draghi di Generali rispetto al nostro Paese: il suo compito difficile è fare una mediazione corretta. Non dimentichiamoci che si è partiti con uno schiaffo della maggioranza data alla minoranza con la cancellazione del Comitato per le Operazioni strategiche.
Risalire la china per la minoranza dopo la cancellazione di un Comitato che c’è stato per lungo tempo e che aveva il merito di far sedere al tavolo maggioranza e minoranza, come governo e opposizione, è stato un passaggio molto duro. Bastava rinominarlo "Gruppo di lavoro" al posto di "Comitato per le Operazioni strategiche", che nel codice di disciplina non esiste.
É venuta meno la tensione su alcuni nomi che potevano essere ingombranti per la loro competenza. Roberta Neri è una persona straordinaria, ma certamente ha una forte robustezza sotto il profilo della proposità imprenditoriale: probabilmente una persona di quella caratura avrebbe sgomitato. Forse, c’è l’esigenza di qualcuno che sia un osservatore paziente, piuttosto che un decisore a valente imprenditoriale. Di pazienti forse non ce ne sono tanti, ma è una figura un poco più agevole da trovare.
Alberto Cribiore ha una lunghissima esperienza nel mondo finanziario ed è un uomo di grande equilibrio. Stefano Marsaglia è un grande imprenditore del private equity e forse è un po’ decisionista, uno che vuole imprenditorialmente dire la sua. Andrea Scrosati potrebbe essere un punto di ritrovo perché mette insieme le caratteristiche di entrambi.
Mi farebbe piacere per Stefano Marsaglia, sarei contento per Cribiore che ha portato il nome Bocconi molto in alto in America, Scrosati, forse, è colui che potrebbe vincere."
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