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Gas Russia Europa, il ministro tedesco delle Finanze Lindner: "Serve alle aziende"

Il ministro del governo Scholz fa mea culpa sulla dipendenza energetica di Berlino nei confronti di Mosca ma rilancia: "Pronti a rinunciare al petrolio"

17 Maggio 2022

Christian Lindner

Fonte: Twitter Christian Lindner

Il ministro tedesco delle Finanze Lindner prende atto che l'Europa non può rinunciare al gas della Russia: "Serve alle aziende". Se lo dice la Germania,  è davvero ufficiale: il gas russo resta e molto probabilmente resterà un tabù intoccabile per l'Unione europea. Il dato di fatto era sotto gli occhi di tutti da tempo: del resto è da settimane ormai che Bruxelles tenta di trovare la quadra quantomeno per un embargo totale del petrolio ma anche per questa fonte energetica la situazione è bloccata. A certificare lo stato dell'arte, in un'intervista esclusiva al Corriere della Sera, è Christian Lindner, ministro delle Finanze della Germania e presidente del Partito Liberale tedesco. Il ministro ribadisce che Berlino è "al fianco dell'Ucraina, spalla a spalla" ma ammette che per guadagnare l'autonomia dal gas russo "ci vorrà più tempo". 

Gas Russia Europa, il ministro delle Finanze Lindner: "Serve per aziende"

Le conseguenze di questa presa di posizione sono facilmente intuibili: la Germania è la potenza economica dell'Unione europea e nessuna decisione in questo ambito verrà presa in sede comunitaria senza il suo via libera. Lindner rivendica quanto fatto finora dall'Europa e dagli Stati Uniti: la Russia è "staccata dal sistema finanziario internazionale. Tutto ciò avrà un peso sempre maggiore per l’economia russa", spiega il ministro.

Ciò che non dice, però, è che molto probabilmente senza chiudere i rubinetti del gas proveniente da Mosca, Vladimir Putin avrà le risorse per continuare il conflitto per molti mesi. Proprio su questo tema è rilevante il suo mea culpa per la strategia energetica seguita da Berlino e da altri Paesi europei: "la dipendenza dalla Russia durante i precedenti governi è stato un grave errore". Ma questo legame non può essere reciso di netto perché "va evitata una situazione in cui infliggiamo più danni a noi stessi che al bottino di guerra di Putin". 

Il tetto al prezzo del gas e il rischio recessione

Anche sul tetto al prezzo del gas, proposta portata avanti dall'Italia e da Mario Draghi, il liberale frena nettamente: il timore è che con questa modifica unilaterale dei contratti da parte europea "Putin potrebbe reagire stoppando di netto le forniture di energia". Un rischio che la Germania non può permettersi di correre: "Certi settori industriali non sarebbero più in grado di produrre nel Paese", ammette Lindner.

Le conseguenze di uno stop al gas russo sarebbero catastrofiche per l'economia europea, in uno scenario che già adesso non invita all'ottimismo: la Commissione europea ha tagliato le stime di crescita per l'anno in corso dal 4% al 2,7% e decisioni di questo tipo aggraverebbero la situazione. Il rischio di una stagflazione, ossia di prezzi in salita in una situazione di stagnazione dell'economia, è reale, ammette Lindner che poi lancia un messaggio poco rassicurante ai Paesi con una situazione del debito precaria come l'Italia: "Dobbiamo tornare a una finanza pubblica sana. I livelli di debito e di deficit hanno effetti sulla stabilità dei prezzi e sulla capacità della Bce di affrontare scenari d’inflazione". 

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