15 Dicembre 2021
Luiss Business School in collaborazione con Iren realizza “Women Empowerment Iren - Valorizzare il ruolo delle donne nelle aziende del settore energetico, infrastrutture e trasporti” con l’obiettivo di inquadrare dal punto di vista metodologico le azioni già compiute e pianificate dal Gruppo Iren, per comprendere il fenomeno del Gender Equality sotto diverse prospettive, e indirizzare le future linee strategiche del gruppo.
Lo studio, nel delineare lo scenario sull’uguaglianza di genere, ha preso in esame l’offerta di contenuti online in 5 Paesi d’interesse (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna) e 4 settori (Energy, Waste, Water, Telecom),nel periodo 2017-2021. Dai dati emerge come il settore energy è predominante in termini di quantità di contenuti gender presenti in rete: su un totale di 1.845 fonti web dalle quali sono emersi contenuti gender, il 43.7% deriva dal mondo energy, seguito da telecom (23.8%), water (14.3%) e waste (13.6%).
L’indagine di tipo semantico dei contenuti ha permesso di circoscrivere gli argomenti più rilevanti, e vede in testa il tema dell’uguaglianza (22.3%) inteso come parità di genere, seguito dalla disuguaglianza, che affronta la stessa prospettiva dall’accezione contraria del temine (11.2%). Analoghe conclusioni si riscontrano sia che si guardi ai risultati aggregati, sia alla distribuzione macroscopica degli argomenti tra i settori. Un focus sulla mappatura delle fonti in italiano mette in luce che i contenuti tematici relativi al gender sul web si attestano sul 20% del totale, del quale il 16% è equamente diviso tra temi di disuguaglianza (8.4%) e uguaglianza (8.1%), mentre il 2% è rivolto alla disparità salariale.
È proprio sul tema della disparità salariale che si registra un disallineamento tra interesse del pubblico e interesse dei produttori di contenuti: a fronte di un 9.1% del primo, troviamo una risposta dello 0.3% a livello aggregato su tutti i Paesi e i settori interessati dall’indagine.
L’analisi delle ricerche web compiute nei 5 Paesi di riferimento permette inoltre di scattare una fotografia dell’interesse nei confronti dei contenuti di genere, anche dal punto di vista cronologico, rilevando un trend in costante crescita: da 63mila ricerche mensili del 2017 alle 98mila del 2021 (+53%).
I dati del “Gender Equality Index” misurati dall’EIGE-Istituto europeo per l’uguaglianza di genere, evidenziano proprio un effetto di She-cession dovuto alla pandemia, per il quale rispetto al 2019 ci saranno 13 milioni di donne occupate in meno, mentre l’occupazione maschile sarà tornata ai livelli di partenza. In Italia in particolare, le donne che hanno perso il lavoro nel 2020 sono il doppio rispetto ai colleghi uomini, a causa di posizioni lavorative meno tutelate e impiego nei settori più colpiti della crisi.
VIDEO - Iren, Armani: "Focalizzazione sulle rinnovabili, sostenibilità e economia circolare"
Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato di Iren a Il Giornale d'Italia:
"È molto sfidante il raddoppio degli investimenti su un arco temporale di 10 anni, che avendo un arco temporale così lungo si concentrano sugli obiettivi esg, quelli più stabili a prescindere dall'andamento economico del paese. Soprattutto focalizzazione sulle rinnovabili, sulla sostenibilità e sulla circolarità dell'economia, noi siamo presenti su tutta la filiera energetica e anche sulla filiera del rifiuto dove è molto importante il recupero della materia."
"Il territorio per noi è centrale nello sviluppo: 85% dei nostri investimenti, oltre 10 miliardi di euro, sono concentrati sul territorio e questo ci rende una leva fondamentale per lo sviluppo e anche un partener fondamentale per le istituzioni, in particolare quando hanno tante risorse per il rilancio e poca capacità operativa di mettere a terra investimenti."
A proposito dell'aumento del rapporto tra l'aumento delle bollette e il passaggio all'economia circolare, Armani, Amministratore Delegato di Iren, ha commentato: "L’aumento delle bollette è un indicatore evidente che la scelta migliore è andare verso le rinnovabili che ci rendono economicamente ed energeticamente indipendenti dall'import estero e anche dalle tensioni macroeconomiche di paesi molto lontani come la Russia e il Medio Oriente che influenzano la nostra economia in modo esterno."
"Mi aspetto un 2022 sicuramente ancora complesso sul fronte dell'energia, però per il nostro paese è un punto di lancio potenziale per ripartire sull'economia. Ci aspettiamo che la crescita non verrà impattata ancora dall'effetto delle commodity, dall'aumento dei prezzi delle materie prime, ma sicuramente dobbiamo costruire le basi per rilanciare anche la capacità della nostra pubblica amministrazione di dare un contributo all'economia", ha concluso.
VIDEO - Andreotti, Iren: "Riconosciamo la centralità della valorizzazione delle persone in azienda"
Antonio Andreotti, Direttore Personale Organizzazione e Sistemi Informativi Iren a Il Giornale d'Italia: "Il tema dell’empowerment delle donne per noi è molto importante e rientra più in generale nel tema della valorizzazione delle persone. Esiste una tematica più importante di diversità di genere e di inclusione, e il fatto che le donne abbiano a livello nazionale un basso tasso di occupazione deve preoccupare tutti. Come Iren riconosciamo la centralità di questa tematica anche per la creazione di valore nell’azienda e quindi stiamo lavorando molto sul tema della diversità di genere, ma soprattutto dell’inclusione. Questo significa mettere le donne in condizione non solo di superare la parte di selezione, ma anche dopo di avere le stesse opportunità di sviluppo professionale che hanno tutte le persone in azienda.
A proposito del ruolo delle donne durante la pandemia, ha affermato: "Noi siamo in un'azienda che ha delle caratteristiche particolari per cui in certi settori abbiamo continuato a operare come se come non ci fosse stata la pandemia. Svolgendo pubblici servizi pubblici essenziali c'è stata una continuità assoluta e non abbiamo sofferto le crisi occupazionali come altre realtà. La nostra è un'esperienza sicuramente particolare da questo punto di vista"
"É vero che purtroppo di fase di pandemia molto del carico familiare, come della cura dei figli, è ricaduta sulle donne e questo fenomeno l'abbiamo visto anche in azienda. Da questo punto di vista possiamo dire quello che è emerso anche da altre esperienze: lo smart working per alcune persone è stato un appesantimento, un problema ulteriore rispetto a una routine quotidiana. Noi di Iren insistiamo molto sul tema della genitorialità, oggetto dell'incontro di oggi, ovvero del bilanciamento dei carichi di lavoro familiare. Indubbiamente questo approccio culturale, antico ma purtroppo molto presente, continua a creare una discriminazione di fatto, cioè una difficoltà delle donne nello svolgere la loro attività lavorativa con carichi ben più gravosi di quelli degli uomini."
Riguardo le certificazioni di genere previste nel PNR, ha commentato: "Sono sempre convinto che la certificazione non è mai un fatto burocratico se fatta seriamente, ma un'opportunità per mettere alla prova le politiche che si stanno facendo. A noi non intimorisce e credo che nessuna azienda debba essere intimorita da questo. Chiaro che non tutti siamo allo stesso punto: è un percorso questo quello verso una reale inclusione, magari qualcuno è più avanti e qualcuno più indietro ed è giusto misurarsi"
"La certificazione un'occasione importante per affrontare questo tema quindi almeno come IREN credo se lo dobbiamo accogliere come opportunità ulteriore per migliorare le politiche e così dovrebbe essere colta da tutte le aziende", ha concluso.
Iren invece ha saputo affrontare l’emergenza Covid senza alterare i livelli di servizio e senza fare ricorso ad alcun ammortizzatore sociale, anzi assumendo negli ultimi due anni circa 800 nuovi dipendenti, di cui il 26% donne. A questi dati si aggiungono ulteriori inserimenti, prevalentemente nel settore ambientale, legati al subentro nei confronti di altri operatori su servizi assegnati a seguito di appalti.
Il piano industriale Iren al 2030, recentemente presentato alla comunità finanziaria, prevede quasi 13 miliardi di investimenti in arco piano ed è sostenuto dall’ingresso di 7mila nuovi dipendenti in azienda, fra operazioni di M&A e consolidamento, e l’inserimento di nuovi profili dal mercato. In particolare entro il 2030 sono previste 3200 assunzioni ex novo, di cui 800 nel solo 2022. L’attenzione di Iren al Women Empowerment è confermata inoltre dall’ambizioso obiettivo aziendale di avere, entro il 2030, il 30% dei manager (dirigenti e quadri) di sesso femminile.
L’uguaglianza di genere – ormai entrata di diritto nell’Agenda 2030 dell’Unesco e negli obiettivi della Commissione Europea, nonché nell’agenda politica dei singoli Paesi, compresa l’Italia – è un fattore di crescita economica in grado di favorire la produttività, ridurre infortuni e assenteismo, migliorare le condizioni psico-fisiche dei lavoratori.
VIDEO - Luiss, la Professoressa Leone: “L’empowerment deve riguardare tutti”
Maria Isabella Leone, Professoressa Associata di Management dell’Innovazione della Luiss a Il Giornale d'Italia: “Si è parlato della secessione che ha colpito fortemente le donne a causa soprattutto del Covid. Si dice che, mentre i dati per gli uomini stanno risalendo, per le donne diventa sempre più difficile. Fortunatamente ci sono anche iniziative positive che dovrebbero colmare questo gap che si è andato allargando proprio a causa della pandemia.
Un esempio è il Fondo Impresa Donna promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, fondamentale per andare poi ad attivare il lato positivo del gap ovvero l’imprenditorialità, l’iniziativa imprenditoriale delle donne. Un’altra è rappresentata dalla nascita dei fondi di venture capital per iniziative imprenditoriali femminili.
Nella ricerca presentata oggi ci siamo focalizzati sul ruolo della donna in azienda per poi andare ad analizzare il ruolo a tutto tondo delle persone nel mondo aziendale. La ricerca infatti si stessa si conclude con uno slogan molto importante: L’empowerment deve riguardare tutti. Quindi la persona al centro dell’azienda perché quello che conta è la diversità a prescindere dal genere.
C’è molto da fare per colmare il gap che ancora esiste ma si sta andando nella direzione giusta”.
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