05 Novembre 2021
Generali
È fatta. L’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria del gruppo Generali su Cattolica Assicurazioni si è conclusa con successo, nei tempi e nei termini annunciati. I dati definitivi dell’offerta evidenziano un’adesione pari a circa il 61% del capitale sociale di Cattolica. Il 79,7% circa delle azioni oggetto dell’Opa hanno infatti aderito all’offerta. Generali ha messo sul tavolo 6,75 euro per azione. Nel caso in cui l’adesione fosse stata integrale, l’esborso massimo per il Leone sarebbe ammontato a 1.176 milioni di euro.
Il Leone di Trieste, che prima dell’offerta già deteneva il 23,7% del capitale sociale dell’emittente, in seguito al regolamento dell’operazione va a detenere l’84,5% del capitale sociale di Cattolica Assicurazioni.
Uno dei punti di svolta nella riuscita dell’Opa è stata l’adesione, a fine ottobre, di Berkshire Hathaway. La società di Warren Buffett è infatti il secondo azionista di Cattolica Assicurazioni (dietro proprio a Generali) con il 6,93% della compagnia.
L’Opa nelle scorse settimane ha ricevuto l’ok della Commissione Europea e in precedenza aveva incassato il via libera da parte dell’Ivass e delle autorità di vigilanza del Lussemburgo e dell’Irlanda, paesi presso cui Cattolica possiede delle società partecipate.
“Il successo di questa operazione – ha commentato il group ceo di Generali, Philippe Donnet – consolida il primato di Generali nel mercato assicurativo italiano e il suo posizionamento tra i principali gruppi assicurativi europei, in linea con gli obiettivi del piano strategico ‘Generali 2021’. L’ampio riscontro ricevuto dal mercato testimonia la validità della nostra offerta, che si è conclusa nei termini annunciati”. L’operazione, ha spiegato Donnet, permetterà di integrare al meglio i modelli di business di Generali e Cattolica, “come già emerso in occasione della partnership siglata a giugno 2020, e consentirà una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder”.
Con questa operazione il Leone di Trieste consolida ulteriormente la propria leadership del mercato italiano delle polizze. Generali nel 2020 si è confermata ancora una volta come il primo gruppo assicurativo per raccolta, posizione che occupa stabilmente ormai da anni. Lo scorso anno ha contabilizzato 25,6 miliardi di euro di premi, segnando una crescita del 4% sull’anno precedente. Il gruppo (senza Cattolica) rappresenta circa il 17% sul totale dell’intero mercato italiano. Per avere un’idea di quanto peserà in futuro il Leone è sufficiente segnalare che l’ex competitor appena acquistato è attualmente il settimo gruppo assicurativo italiano per raccolta premi (4,6 miliardi nel 2020), e ha un’incidenza del 5,5% del comparto assicurativo danni italiano.
Ed è proprio nel mercato danni che nel nostro Paese si registrerà un consolidamento senza precedenti. Tenendo conto del fatto che il gruppo Unipol, attualmente primo operatore in questo specifico segmento con una quota di mercato del 20,5% (Generali senza Cattolica rappresenta il 15,4%), calcolatrice alla mano quasi la metà del mercato danni italiano (il 41,4%) sarà in mano a due soli gruppi assicurativi.
Al momento del lancio dell’Opa, Generali aveva rassicurato gli azionisti, i dipendenti e gli agenti di Cattolica sottolineando che il brand Cattolica sarà mantenuto. L’operazione, secondo Generali, permetterà di rafforzare ulteriormente le aree distintive della compagnia veronese “anche grazie al contributo tecnologico e dimensionale di Generali, con una particolare attenzione al mantenimento di alcuni elementi essenziali di Cattolica”: oltre al mantenimento del marchio, anche la tutela dell’identità e del legame storico di Cattolica con il proprio territorio di origine e la valorizzazione di esperienze e asset con riferimento al settore agricolo-assicurativo, al terzo settore (associativo ed enti religiosi) e alla bancassurance “in una logica di sviluppo e valorizzazione dell’attività”.
Ora che l’operazione è stata conclusa con successo, Generali procederà con la revoca della quotazione delle azioni Cattolica.
I costi di integrazione erano stimati complessivamente in circa 150-200 milioni di euro al lordo delle imposte, da sostenere nei prossimi quattro anni. Generali prevede un rischio contenuto di esecuzione dell’integrazione tra i due gruppi, grazie alla partnership strategica già in corso con Cattolica e al comprovato track record di Generali nella gestione delle integrazioni.
Di Silvano Telesi.
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