09 Agosto 2021
Non solo una banale ripresa, ma un vero e proprio rilancio. Anzi, un "rimbalzo prodigioso", per riprendere le parole utilizzate da Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, che parla di qualcosa "mai visto prima" ad Affari&Finanza. Tutti gli indici parlano di una ripresa imponente e, soprattutto, con prospettive di lunga durata. A partire dalle aziende manifatturiere, che sono protagoniste di un forte ciclo espansivo anche grazie ai fondi pubblici messi in campo dall'Unione europea e dai governi nazionali.
La fiducia è fortissima, come dimostra un sondaggio secondo secondo il quale la maggioranza dei manager crede di concludere nuovi investimenti in Italia nel 2021. A riflettere in maniera plastica la forza della ripartenza italiana i conti di Piazza Affari, dove le 40 aziende dell'indice Ftse Mib hanno realizzato 272,4 miliardi di ricavi fin qui: quattro volte meglio del 2020 (+380%) ma meglio anche del 2019 (+22%). E se aspettarsi una crescita imponente rispetto al primo anno pandemico era piuttosto prevedibile, lo era molto meno il fatto che la crescita fosse maggiore anche rispetto all'era pre Covid. E invece così è.
Secondo i dati di Intermonte elaborati per Il Sole 24 Ore, le 40 aziende dell'indice Ftse Mib hanno realizzato 272,4 miliardi di ricavi con utili netti per 23,7 miliardi. Numeri clamorosi, o per tornare agli aggettivi iniziali, "prodigiosi". Facciamo qualche esempio concreto. Stellantis, nel primo semestre, ha visto ricavi netti per 75,3 miliardi, in crescita del 46%, e un utile mostre di 5,9 miliardi. La forza dei numeri registrati ha portato il gruppo italo-francese ad alzare al 10% circa le stime sul margine operativo per l'intero esercizio.
Dati strepitosi anche per Pirelli, che ha realizzato 131,6 milioni di utili e i risultati sono stati "supportati dalla generale ripresa della domanda e dai programmi chiave del piano industriale 2021-2022/2025". Benissimo anche Leonardo, che ha visto crescere i ricavi (+7,9% a 6,3 miliardi), gli ordini (+9,5%) e soprattutto i margini, con l'Ebitda balzato del 37%. Ma gli esempi sono tanti: la produzione aumenta, così come aumentano le esportazioni. Basti pensare agli ordinativi realizzati da Fincantieri, per esempio in Indonesia. E, in definitiva, aumentano i conti.
Le imprese del made in Italy stanno vivendo un particolare momento di espansione: c’è fiducia e gli investimenti corrono. Tutto lascia pensare che durerà.
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