19 Aprile 2021
Dopo un anno e mezzo di pandemia e di relativa crisi economica, il 2021 doveva essere l’anno della ripresa, magari con aiuti ad imprese e famiglie che fossero realmente utili. Il 2021 è stato, invece, l’anno dei rincari, su tutto: da mutui ai conti correnti, dalla Rc dell’auto sino alla telefonia, passando per le bollette di luce e gas. Altro che aiuti: mazzate sui risparmi delle famiglie e delle imprese.
Incredibile ma, purtroppo, vero le bollette del 2021 saranno, addirittura più care di quelle di prima della pandemia: nel primo trimestre di quest’anno, infatti, la spesa media per la corrente elettrica di una famiglia con un consumo annuo di 2.700 kWh è stata pari a 47,59 euro al mese, valore in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2020, come riportato ilgiornale.it."Questa è una situazione inspiegabile" ha affermato Marco Festelli di Confconsumatori, che giustifica, in parte, gli aumenti con l’impennata del prezzo del greggio. “I provvedimenti del Governo, tuttavia, portano benefici soltanto alle piccole e medie imprese perché riguarda le utenze business con più di tre kilowatt ad uso commerciale che porterà una riduzione nel prossimo trimestre dei costi fissi dell'energia. Se questo è un bene, tutto ciò non ha portata alcuna diminuzione sulle famiglie ed è un male perché non si è fatto lo stesso ragionamento. Anzi, le famiglie pagano loro il piccolo risparmio delle aziende chiuse creando una sorta di lotta fra poveri" ha commentato il rappresentante di Confconsumatori.
Sono mesi che Confconsumatori chiede al governo una moratoria per le piccole e medie aziende chiuse e per le famiglie. "Ai nostri sportelli riceviamo quotidianamente migliaia di italiani che sono in difficoltà a pagare il conguaglio dell'acqua, la fattura della corrente elettrica così come quella del gas: solo fino al 9 aprile 2020 c'è stata la sospensione delle utenze domestiche per morosità di gas, elettricità ed acqua con persone che non lavorano, cassaintegrati e bar e ristoranti chiusi, una cosa allucinante. Avevamo chiesto e chiediamo rateizzazioni congrue alla pandemia: se non si riesce a pagare una bolletta da 4-5 mila euro, andrebbero rateizzate a 36 o 48 mesi e non a 5-6 o 9 mesi, sono cifre importanti. Non possono sottrarre liquidità alle famiglie così come alle piccole e medie imprese" ha concluso Festelli.
Non tanto come gas e corrente elettrica ma, anche, per l’assicurazione dell’automobile sono stati segnalati aumenti. Il rincaro da gennaio a febbraio 2021 dei prezzi medi è stato lieve ma c’è stato (1,44%). "Qui c'è una situazione che è completamente fuori controllo, ci sono dei provvedimenti che minano il rapporto tra agenti ed assicurazioni e consentono ai consumatori ed alle imprese di poter scegliere e valutare meglio le offerte sul mercato. I sinistri, poi, sono calati a picco perché ci si muove molto meno con l'autovettura così come i decessi su strada. Ma, a fronte di tutto questo, le tariffe non sono diminuite mentre i bilanci delle assicurazioni sotto il profilo dell'Rc auto sono nettamente più elevati nel 2020 rispetto al 2019" ha spiega l'avvocato Festelli. “C’è qualcosa che non torna e non va di pari passo con la situazione reale e la situazione economica nello spaccato del mondo assicurativo. In più, c'è il tentativo di alcune compagnie di andare a comprarsi le stesse agenzie limitando una sana concorrenza attraverso gli agenti limitando la collaborazione tra un agente ed un'altra assicurazione. Tutto questo non darà benefici né vantaggi per gli assicurati, cioè i consumatori".
Per quanto riguarda la telefonia non sono tanto i costi delle tariffe telefoniche, rimasti più o meno stabili, ma quelli relativi al servizio internet ad avere avuto un’impennata: 5,3% di aumenti già da marzo 2020 e rimasti uguali. "Rileviamo un tentativo di farsi pagare sempre più a caro prezzo la connessione: dal momento che è diventata il pane quotidiano, un servizio essenziale anche per le scuole come vediamo con la Dad, serve la responsabilità sia da chi ci governa sia da parte di queste società" ha denunciato il vicepresidente di ConfConsumatori. Le compagnie telefoniche, in questo momento, sono una delle poche realtà ad avere incrementato il proprio lavoro. Sono, infatti, tante le famiglie che hanno installato una connessione internet durante la pandemia. Invece di scendere i costi, tuttavia, sono aumentati.
Ad inizio pandemia si era registrato un calo dei tasso dei mutui perdurato sino ad oggi, con indici mediamente inferiori rispetto al periodo precedente al covid. Come segnalato da Facile.it, tuttavia i tassi ora stanno tornando a crescere. Nell’ultima settimana, infatti, il Taeg medio è salito all’1,35%, cioè l’8,9% in più rispetto a febbraio; più stabile, invece, l’andamento del tasso variabile calato nel 2020 ed ancora oggi fermo su livelli minimi. Torna, quindi, ad allargarsi la forbice tra tassi fissi e tassi variabili che negli ultimi anni si era ridotta ai minimi. "È una previsione fisiologica: da un lato, la cancrena economica che ha creato la pandemia ha aumentato il rischio credito per le banche, dall'altro si tratta di un aumento sui tassi fissi e non su quelli variabili. Sul lungo periodo, i tassi che attualmente sono sotto lo zero andranno via via aumentando in vista di una proiezione economica migliore. Sul variabile, a bocce ferme rimane uguale" ha detto, in esclusiva a il giornale.it Festelli. "Da mesi chiediamo al governo un ulteriore provvedimento di sospensione generalizzata sui mutui per le partite Iva ed i cassaintegrati perché, anche nel primo trimestre del 2021, hanno avuto un calo degli incassi rispetto al 2019. Chiediamo che venga reiterato e siano coperti fino alla fine dell'anno, è un nostro pallino" ha spiegato ancora.
Il Taeg medio per un prestito da restituire a marzo 2021, si è assestato ad un +6,44%. "Questo non ha nessun genere di giustificazione: evidentemente, le finanziarie si stanno approfittando delle persone che chiedono soldi ed hanno bisogno di un prestito di liquidità, questa è la verità se per il mutuo la percentuale è dello 0,11% in più, qui si parla del 5-6% in più che è un raddoppio dei costi. Non è giustificato nemmeno dal rischio credito: le finanziarie hanno visto che le famiglie chiedono prestiti ponte anche di poco importo e li concedono a carissimo prezzo, non è tollerabile".
Anche sui conti correnti rincari “inutili e dannosi”. "In generale non abbiamo riscontrato problematiche, più o meno i servizi sono rimasti uguali ma le difficoltà, ad oggi, sono due: la prima riguarda coloro i quali non hanno accesso all'informatica e non hanno il conto online, per questi consumatori il servizio sarà sempre più caro perché andare in banca a fare bonifici ed operazioni varie costerà sempre di più". Infine il problema della liquidità. "Più soldi si hanno e più saranno alte le spese, questa è la politica bancaria perché la liqudità in eccesso diventa un costo per le banche. Alcune banche europee hanno iniziato a chiudere i conti correnti con saldi superiori a 100mila euro perché non è una forma di risparmio ma di servizio. Nella visione delle banche, sui conti dovrebbe starci quello che serve per le spese correnti o necessarie ad un prossimo futuro" ha concluso Festelli.
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