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Il ritorno di Vittorio Sgarbi, il critico d'arte al voto a San Severino Marche, le prime immagini dopo il ricovero postate sui social

Accompagnato dalla compagna Sabrina Colle e dall’avvocato Giampaolo Cicconi, Sgarbi ha votato presso la sezione numero 9 del comune marchigiano. La sua presenza al seggio rappresenta la prima uscita pubblica dopo il ricovero per depressione che lo ha colpito nei mesi scorsi

29 Settembre 2025

Il ritorno di Vittorio Sgarbi, il critico d'arte al voto a San Severino Marche, le prime immagini dopo il ricovero postate sui social

«Più marchigiano di un marchigiano. Felice di aver ritrovato l’appassionata sindaca Rosa Piermattei». Con queste parole, accompagnate da alcune foto al seggio, Vittorio Sgarbi è tornato a mostrarsi in pubblico in occasione delle elezioni regionali nelle Marche, dove si è recato a votare nel comune di San Severino Marche, in provincia di Macerata, dove risiede ufficialmente dal 2017.

Accompagnato dalla compagna Sabrina Colle e dall’avvocato Giampaolo Cicconi, Sgarbi ha votato presso la sezione numero 9 del comune marchigiano. La sua presenza al seggio rappresenta la prima uscita pubblica dopo il ricovero per depressione che lo ha colpito nei mesi scorsi.

Il ritorno di Vittorio Sgarbi, il critico d'arte al voto a San Severino Marche, le prime immagini dopo il ricovero postate sui social

Tra i tanti commenti, spicca quello della figlia di Sgarbi, Evelina, che nei giorni scorsi ha chiesto formalmente, attraverso l’avvocato Lorenzo Iacobbi, la nomina di un tutore legale per il padre, spiegando che si tratta di una «salvifica richiesta di aiuto rivolta al magistrato». A colpirla profondamente sono state proprio le immagini diffuse sui social: «Quella che vedo è la foto di un uomo fragile. Dimagritissimo. Sono molto triste di vederlo così. Mi sarei dovuta muovere prima», ha dichiarato.

Secondo Evelina, la presenza al seggio e la diffusione delle immagini risponderebbero a una precisa strategia: «Evidentemente è stato condotto nel seggio dopo un viaggio di centinaia di chilometri con il piano preciso di fotografarlo, per poter così dimostrare al mondo che è in grado di esercitare i suoi diritti. Hanno postato persino la sua firma, chissà come mai. Ma è chiaro che sembra un’operazione orchestrata ad hoc per dimostrare preventivamente che sta benissimo».

Ma il suo sguardo racconta un’altra verità: «In queste foto vedo mio padre molto sofferente, esposto mediaticamente in maniera strumentale e lasciato alla berlina dei suoi detrattori. L’istanza presentata al giudice non vuole escluderlo o danneggiarlo, ma tutelarlo: è pensata per prendersi cura della sua salute, della sua immagine pubblica e della gestione trasparente dei suoi interessi».

La figlia del critico d’arte non nasconde la propria sofferenza nel vedere il padre in quelle condizioni: «Quando guardo quelle foto, dove sembra il fantasma di sé stesso, pallido, bianco, emaciato, mi viene un solo rimorso: non averlo fatto prima, non essermi mossa prima». E aggiunge: «Fa ancora più male leggere i commenti di chi lo insulta e lo deride. Sono come coltellate al cuore. La sua immagine di uomo sofferente andava tutelata e preservata dalla morbosa curiosità di chi adesso lo sta offendendo».

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